Partorisce in casa, neonato morto
Il pm apre fascicolo per infanticidio
In relazione al caso del neonato morto in casa a Spirano dopo che la mamma aveva deciso di partorire tra le mura domestiche, il pm Davide Palmieri ha aperto un fascicolo per infanticidio e ha incaricato anche un medico legale di effettuare l’autopsia, in programma nei prossimi giorni.
Voleva fare nascere il suo terzogenito in casa, per poter vivere in modo più naturale l’evento più bello della vita di una donna. Una scelta che aveva fatto anche con le precedenti gravidanze, dando alla luce senza problemi due bambine che oggi hanno tre e quattro anni.
Ma stavolta qualcosa è andato storto: al momento di partorire sono subentrate delle complicazioni che hanno richiesto l’intervento del 118. Il padre ha subito chiamato il 112 ma quando i soccorritori sono arrivati hanno trovato il piccolo già morto. Così, quella che sarebbe dovuta essere una domenica di festa e di gioia per il nuovo arrivato si è trasformata in un triste lutto per una donna di 36 anni di Spirano, Selva Tagliati, per il suo compagno e per le due bimbe che da nove mesi aspettavano con ansia l’arrivo del primo fratellino.
Il dramma si è consumato nella notte tra sabato e ieri in un appartamento dell’Aler, a pianoterra del bel cortile ristrutturato di via Fiume 9, dove la donna, da sempre residente in paese, vive da circa tre anni. La gravidanza era ormai al termine e nella notte sono cominciate le contrazioni. Verso le quattro del mattino la situazione è improvvisamente precipitata. Da quanto si è potuto apprendere la madre era in camera da letto quando ha dato alla luce il bambino: il padre ha subito capito che qualcosa non andava, il bimbo non respirava e ha chiamato il 112 chiedendo l’invio immediato di un’ambulanza. Vista la delicata situazione sono intervenuti anche i carabinieri di Treviglio. Quando i soccorritori sono arrivati nell’appartamento hanno trovato il bimbo già morto: lo hanno trasportato, insieme alla madre, all’ospedale di Treviglio dove sono stati sequestrati sia la placenta sia il feto, sul quale il magistrato ha disposto l’autopsia.
La donna sta bene e ieri è già stata dimessa: i militari hanno interrogato sia lei sia il compagno e al momento non sono emersi particolari per far pensare a ipotesi diverse da quella di un parto spontaneo che ha avuto un’improvvisa e tragica complicazione. Sia sul bimbo che sulla madre non sono stati riscontrati segni di violenza. L’autopsia servirà per fare chiarezza sulle cause della morte del piccolo e per stabilire se sia nato vivo e sia morto dopo pochi istanti o se sia nato già morto. La donna ieri pomeriggio era a casa ma nè lei nè gli altri familiari, distrutti dal dolore, se la sono sentita di parlare.
Anche i vicini di casa sono rimasti scossi dopo aver saputo la triste notizia: «L’ho incontrata l’ultima volta sabato mattina - racconta un pensionato - con il suo bel pancione. Avrebbe dovuto partorire a giorni ma non sapevo di questa disgrazia. La sua è una famiglia molto conosciuta a Spirano, tempo fa abitavamo nello stesso cortile: l’ho anche vista crescere». «È una famiglia molto riservata - aggiunge un altro residente -, ma sempre gentile e capitava di darsi una mano. Mia figlia, che anche lei ha dei bambini, a volte mi lasciava dei vestiti da portarle quando la taglia non andava più bene: mi spiace molto per quello che è successo».
Selva è casalinga e, saltuariamente, svolge alcuni lavori domestici mentre il compagno, artista di strada, viaggia spesso con il suo camper per far divertire grandi e piccoli con numeri di giocoleria durante feste e manifestazioni di piazza. Nella stagione primaverile ed estiva, poi, la famiglia si trasferisce sempre in camper sulla riviera romagnola dove gestisce un’attività di noleggio biciclette.
«Conosco molto bene la mamma di Selva - aggiunge il sindaco di Spirano, Giovanni Malanchini - hanno ottenuto la casa popolare partecipando regolarmente al bando e so che quella di partorire in casa è una scelta che hanno fatto anche nelle due precedenti gravidanze, che non hanno dato problemi».
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