Palosco, si difende dopo la tragedia
«Mi avevano picchiato, sono scappato»

Così si è difeso il 24enne alla guida dell’auto, sparito dopo lo schianto: sabato arresto convalidato, va ai domiciliari.

«Mi ero fermato vicino all’auto, sono scappato solo in un secondo momento perché ho avuto paura: mi hanno picchiato. Non so nemmeno com’è successo l’incidente, andavo intorno agli 80 chilometri orari, forse 90, poi i comandi e i freni non hanno più risposto».

Ionel Serban, il 24enne cartongessista romeno arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì dai carabinieri per omicidio stradale e omissione di soccorso, così si è difeso ieri mattina in carcere davanti al giudice per le indagini preliminari Marina Cavalleri, assistito dal difensore, avvocato Massimiliano Battagliola del foro di Brescia. Al termine dell’interrogatorio, accogliendo le richieste formulate già dal pubblico ministero Carmen Santoro, il gip ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per il ventiquattrenne. Il giovane, chiamato a rispondere della morte di due dei quattro passeggeri della sua auto - Pietro Joia, 14 anni, e Francesco Gheorghe, 17, rispettivamente di Rudiano e Pontoglio in provincia di Brescia – e del ferimento degli altri due –un diciottenne di Pontoglio e un 17enne di Cividate -, attenderà quindi ristretto nella sua abitazione lo sviluppo delle indagini. «Non è scappato, è stato il padre a portarlo a casa dopo che i parenti delle vittime hanno cercato di aggredirlo» ha spiegato il suo difensore, precisando che il giovane è «sotto choc perché le due vittime le considerava come fratelli».

L’inchiesta è ancora tutta da compiere: ancora da accertare, in primo luogo, le cause dell’incidente di Palosco. Escluso lo stato di ebbrezza di Ionel Serban, resta infatti da capire come abbia perso il controllo della Ford Focus della madre, che stava guidando in quel momento, finendo con lo sbattere lateralmente e con violenza contro una cabina idrica.

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