Osio Sotto, Gabriel non ce l’ha fatta
Morto a 26 anni, tre giorni dopo lo schianto
Gabriel Rigueti Marques, era stato ricoverato martedì mattina dopo un incidente con la moto a Dalmine. Gli amici: «Un punto di riferimento per tutti noi».
Gabriel non ce l’ha fatta. Si è spento nella notte di giovedì scorso all’ospedale Papa Giovanni. Gabriel Rigueti Marques, 28 anni, viveva con la famiglia a Osio Sotto. Era ricoverato in condizione critiche da martedì 8 settembre, dopo un incidente stradale in cui è rimasto coinvolto mentre stava andando al lavoro in sella alla sua motocicletta a Dalmine. Un’altra giovane vittima nel giro di una settimana, dopo Giorgio Conti, il 24enne di Bergamo morto mercoledì dopo un incidente in moto.
Lo schianto poco prima delle 9 di martedì in viale Lombardia a Mariano. Il ragazzo stava guidando la sua Ducati Monster nera quando si è scontrato con un camioncino, fermo a lato della strada per chiedere indicazioni stradali. L’impatto è stato talmente violento che Gabriel da allora non ha più ripreso conoscenza (lievi invece le conseguenze per il conducente del furgone in stato di choc).
Trasportato in fin di vita in ospedale, le sue condizioni sono da subito apparse disperate. Il ragazzo, di origine brasiliana (nato a Volta Redonda), ha lottato per tre giorni, ma nella notte tra giovedì e venerdì si è spento.
Il papà, William, rientrato in fretta da un viaggio di lavoro in Brasile, la mamma Andreia, il fratello più piccolo e la sorellina di soli tredici anni, sono increduli, così come gli amici del ragazzo, che fin da subito, appena appresa la notizia dell’incidente, si sono recati in massa all’ospedale, molti rimanendoci fino a tarda serata, per essergli più vicini possibile.
«Era la persona più solare che esistesse – raccontano distrutti – una pazienza infinita, era una di quelle persone che solo nel modo di fare ti metteva a tuo agio, nel ridere, nello scherzare, era la calma fatta in persona. Su di lui potevi sempre contare: era una sicurezza. Quando avevi un problema era il primo a darti una mano, anzi, dava tutto se stesso. Aveva quel sorriso a 32 denti stampato in faccia che non si abbatteva mai e che non riusciremo a dimenticare».
Gabriel faceva il disegnatore tecnico a Dalmine, aveva frequentato l’Enaip a Sabbio, ma per non pesare sulla famiglia «faceva anche due o tre altri lavori insieme – continuano gli amici – ad esempio lavorava in pizzeria la sera. Si faceva in quattro per tutti, era sempre in movimento. Era la persona da cui si andava per un buon consiglio, quello che, quando andavi in vacanza, si prendeva cura del gruppo, preparava la colazione per tutti, guidava la sera per tornare a casa. Gli piaceva cucinare, cucinava tantissimo, anche per noi: torte soprattutto. Un ragazzo d’oro, davvero».
Un cordoglio che travalica il paese bergamasco e scavalca addirittura un oceano. Se infatti in parrocchia a Osio Sotto, già nei giorni precedenti alla morte del ragazzo, si erano organizzati diversi momenti per stare vicino alla famiglia, tra cui una veglia di preghiera proprio giovedì sera, testimonianze di vicinanza sono arrivate però anche dal Brasile, in particolare dagli amici della famiglia e dai parenti che vivono in sud America. Dal giorno dell’incidente infatti le pagine facebook di Gabriel e di suo fratello sono state subissate di tantissimi messaggi di vicinanza. E dai ieri, purtroppo, di cordoglio.
Gabriel ha donato gli organi e la data dei funerali, che si svolgeranno ad Osio Sotto, non è ancora stata definita.
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