Operazione «Fontanella 2019», arrestato l’ultimo ricercato

Il blitz Nella mattinata di martedì 29 marzo, in Albania, è stato tratto in arresto un 52enne albanese latitante, reo di aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’arresto è l’ultimo tassello dell’operazione denominata «Fontanella 2019», che lo scorso febbraio ha portato all’emissione ed esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti di diverse nazionalità, facenti parte di un sodalizio criminale avente base in numerosi comuni lombardi, nonché al sequestro di oltre 30 chilogrammi di hashish, 4 di cocaina e oltre 60.000 euro in contanti.

L’uomo, che al momento delle fasi cruciali dell’operazione aveva già da tempo fatto perdere le sue tracce, al termine di un’incessante attività di intelligence del Nucleo Investigativo di Bergamo, coadiuvato in territorio albanese dal personale Interpol, dall’ufficio dell’Esperto per la sicurezza in Albania e dalla polizia albanese, è stato individuato e tratto in arresto, in attesa di essere estradato e consegnato alla giustizia italiana.

. L’operazione è iniziata nel febbraio 2019 per contrastare il crescente fenomeno dello spaccio di cocaina che vede la nostra provincia quale crocevia nell’approvvigionamento della droga

L’operazione del 2019

Le diciassette ordinanze di custodia cautelare sono a carico di undici albanesi, un olandese e cinque tra italiani e marocchini residenti per la maggior parte in Bergamasca e nelle province di Brescia, Milano, Genova, Torino e Firenze. L’operazione è iniziata nel febbraio 2019 per contrastare il crescente fenomeno dello spaccio di cocaina che vede la nostra provincia quale crocevia nell’approvvigionamento della droga. La complessa attività di indagine ha consentito di portare alla luce l’esistenza di più gruppi criminali dediti al traffico di enormi quantitativi di cocaina, composti principalmente da cittadini di nazionalità albanese con numerose basi operative individuate in diverse località della provincia di Bergamo (Trescore Balneario, Montello) e in quelle limitrofe (Cornate d’Adda in provincia di Monza Brianza). Oltre a ricostruire i profili di responsabilità di ciascun indagato gli inquirenti, nel corso delle indagini, hanno sequestrato un cospicuo parco-autoveicoli, appositamente modificati per nascondere le ingenti quantità di droga e denaro in doppi fondi.

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La cocaina giungeva in Italia dal Nord Europa. Scambi con diversi chili di cocaina sono stati monitorati dai Carabinieri nel Nord e nel Centro Italia (Lodi, Modena, Recanati, Brescia, Pistoia, Verona, Bologna, Parma, Padova, Milano) e in un caso anche in Svizzera; in particolare nella Bergamasca a Terno d’Isola, Fontanella, Antegnate, Brembate, San Paolo d’Argon.

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