Omicidio di Morengo, chiesti 21 anni per Sandra Fratus

IL CASO. La notte tra il 25 e il 26 novembre dello scorso anno, dopo aver subito l’ennesima aggressione, uccise il compagno con una coltellata. L’accusa ha chiesto per Sandra Fratus la condanna a una pena di 21 anni per omicidio volontario.

Fu invece legittima difesa, la lettura degli avvocati della difesa Vanessa Bonaiti e Pietro Ferrari, che hanno invocato l’assoluzione per la loro assistita. Eventuali repliche il 14 giugno. Poi la sentenza.

Il delitto

La donna abitava con il compagno a Morengo e, dopo il delitto, ha raccontato che da tempo subiva maltrattamenti da lui. A causa di ciò, sarebbe anche ricorsa alle cure del Pronto soccorso, ma non aveva mai presentato denuncia. Quella sera, la discussione con il compagno Ernest Emperor Mohamed, trentenne, di origini nigeriane, era degenerata. Dalle lamentele per la cena, l’uomo era passato alle vie di fatto. Esasperata da uno schiaffo, la donna aveva preso dal tavolo un coltello da cucina (poi ritrovato, insanguinato, in un cestino della spazzatura) colpendolo al petto. Aveva subito cercato di soccorrerlo e, con il figlio (arrivato dopo), aveva allertato il 118. Inutili i tentativi, da parte del personale sanitario, di rianimare il trentunenne mentre la donna si disperava per l’accaduto.

La ricostruzione del fatto

I carabinieri di Treviglio arrestarono la donna. Lei ricostruì l’accaduto, poi confermato davanti al gip: il compagno era rientrato ubriaco ed era nervoso perché non trovava il carica batterie del telefonino. Aveva iniziato a lanciare oggetti e poi l’aveva colpita. La donna spiegò che era andata a scaldargli la cena, ma lui non smetteva di insultarla. In cucina, arrabbiata, lei voleva buttare via la cena. È in quel frangente che lui l’avrebbe colpita in volto. Stanca di prendere botte, la donna prese il coltello che «era sulla tavola» per colpirlo al petto.

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