Omicidio di Fara Gera d’Adda, Fumagalli ricoverato in ospedale. Convalidato l’arresto
L’inchiesta L’arresto sarà convalidato in carcere quando uscirà dall’ospedale in cui è stato ricoverato perché, come ha rivelato il suo avvocato, l’uomo avrebbe manifestato «intenti suicidi».
Si è tenuto in ospedale nella mattinata di venerdì 22 aprile l’interrogatorio di convalida per Carlo Fumagalli, arrestato con l’accusa di aver ucciso la convivente Romina Vento, di 44 anni, lanciando la macchina su cui erano a bordo intenzionalmente nel fiume Adda. L’uomo è stato portato in ospedale nella serata di giovedì 21 aprile dopo che ha manifestato intenti suicidi nel carcere di Bergamo.
Lo ha fatto sapere il difensore di Fumagalli, l’avvocato Fabrizio Manzari: il 49enne è ora ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo assistito da personale specializzato. Il Gip del Tribunale di Bergamo, Vito di Vita, ha poi deciso di convalidare l’arresto non appena l’uomo si sarà ristabilito e potrà uscire dall’ospedale.
Il passaggio in auto a un collega di Romina Vento
Di fatto l’uomo ha confermato nell’interrogatorio di convalida del Gip, quanto già ricostruito dai carabinieri. Ha raccontato di aver perso la testa quando la compagna gli ha detto che lo avrebbe voluto lasciare. Martedì pomeriggio Fumagalli era passato a prendere in auto la compagna al lavoro: con loro inizialmente c’era anche un collega che è stato accompagnato a casa.
La cura interrotta per una patologia psichiatrica
A quel punto Fumagalli ha chiesto alla donna se davvero lo volesse lasciare: alla conferma di lei, ha accelerato e si è diretto verso l’Adda, gettandosi nel fiume con l’auto e «accettando l’ipotesi di morire anche lui», come ha spiegato il difensore, l’avvocato Fabio Manzari. «Da cinque settimane - ha aggiunto il legale - aveva interrotto la cura che seguiva per una patologia psichiatrica».
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