Omicidio di Calcio, arresto convalidato
Parla il cugino: ho colpito per difesa
È stato convalidato l’arresto di Musli Morina, il kosovaro di 20 anni fermato con l’accusa di avere ucciso il cugino Erion, coetaneo, al culmine di una lite nella notte tra giovedì e venerdì scorsi a Calcio. Il giovane resta in carcere.
Morina è stato portato in caserma venerdì nella tarda mattinata a poche ore dal ritrovamento del corpo del cugino nel Naviglio civico cremonese: è stato interrogato a lungo e solo nella mattinata di lunedì 20 gennaio ha risposto alle domande degli inquirenti. Il 20enne, secondo la sua testimonianza, avrebbe ammesso di aver colpito il cugino per difendersi durante un litigio scoppiato per una questione economica.
L’accusa è di omicidio volontario. I carabinieri lo avevano trovato addormentato a casa, un appartamento in via Vezzoli, vicino al luogo del ritrovamento del corpo. Da circa sei mesi condivideva quella casa con la vittima e altri connazionali: a detta dello zio era venuto in Italia in cerca di lavoro come muratore per aiutare la famiglia rimasta in Kosovo.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, Erion e Musli dopo aver passato la serata in un bar del paese hanno cominciato a litigare mentre camminavano verso casa. All’1,30 circa, giunti in via Papa Giovanni all’altezza del civico 129, Musli avrebbe aggredito il cugino probabilmente con una bottiglia rotta o un oggetto appuntito, colpendolo due volte alla testa e una alla schiena. Il ventenne ha perso molto sangue, tanto che le tracce sono rimaste evidenti sul marciapiede, poi si è accasciato a terra. A quel punto, sempre analizzando le macchie di sangue, Erion è stato trascinato per una trentina di metri e poi gettato nel naviglio, forse pensando che la corrente lo avrebbe portato lontano. Invece così non è stato e il cadavere è stato ritrovato dopo cinque ore dagli addetti alla nettezza urbana che hanno visto le tracce di sangue sul selciato e le hanno seguite fino al parapetto del naviglio, facendo la macabra scoperta.
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