Oltre 300 richieste di adozione per i bassotti sotto sequestro

BARIANO. Raffica di chiamate ed e-mail alla polizia locale del distretto Bassa bergamasca orientale, che martedì assieme ad Ats Bergamo aveva effettuato il blitz nell’allevamento irregolare.

Sono già oltre trecento, tra telefonate ed e-mail, le richieste arrivate alla polizia locale del distretto della Bassa bergamasca orientale per poter adottare uno dei bassotti posti sotto sequestro martedì perché ospitati in un allevamento risultato abusivo a Bariano. In base a quanto disposto da Ats Bergamo – i cui veterinari hanno partecipato al blitz con la Locale – i trenta cani bassotto tedesco a pelo lungo, 13 maschi e 17 femmine e di cui 11 cuccioli, dovranno essere ridotti a 10 e dunque 20 devono essere ceduti: la prescrizione prevede che scatti, entro 90 giorni, un’istanza di dissequestro, con la successiva cessione gratuita a terzi. Considerato anche il fatto che sono cani che venivano venduti a 1.600 euro, soprattutto on line, e che comunque non avrebbero problemi di salute, è scattata la corsa all’adozione.

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Ma soltanto gli attuali proprietari, vale a dire chi gestiva l’allevamento, possono decidere a chi donarli, salvo poi comunicare ad Ats il cambio dell’intestazione dei microchip. Questo prevede l’istanza di Ats. L’allevamento di Bariano era stato allestito tra una casa e un cortile, in spazi troppo ridotti per poter ospitare così tanti bassotti: le condizioni igieniche erano precarie, secondo quanto riscontrato da polizia locale e veterinari, ma non tali da compromettere la salute non solo dei cani, ma anche degli altri animali ospitati: due pappagalli, due capre, due oche e un maiale d’affezione. I cani erano ospitati in gabbie e trasportini, senza acqua e cibo a sufficienza. L’allevamento era stato aperto senza la presentazione della «Scia», che è il documento obbligatorio che certifica l’avvio di una attività. Ora la corsa all’adozione.

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