Morto schiacciato da una rastrelliera
L’appello: «Chi sa qualcosa parli»
Omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Per ora fascicolo sulla morte di Antonino Capuano, 28 anni di Verdello è stato aperto senza indagati.
Ma i magistrati sono intenzionati a far luce sulla morte del giovane, schiacciato da una pesante rastrelliera in acciaio. L’inchiesta è stata affidata al pm Maura Ripamonti. A coordinare il suo lavoro ci sarà anche il procuratore aggiunto Nunzia Gatto, responsabile del sesto dipartimento della Procura di Milano, pool di magistrati che si occupa di infortuni e decessi sul lavoro e di malattie professionali. «Con le indagini in corso faremo tutto il possibile per non lasciare nulla di intentato - ha commentato il procuratore aggiunto Gatto -. Ho appreso da fonti giornalistiche che sono state segnalate carenze nel sistema di sicurezza nell’azienda in cui è avvenuto l’incidente e che il lavoratore deceduto era lì da poche settimane, ragion per cui si potrebbe anche ipotizzare che la vittima non abbia ricevuto l’adeguata formazione per lavorare. Per questo – Gatto –, rivolgo un appello a colleghi della vittima e alle forze sindacali coinvolte: chiunque possa darci una mano nel chiarire eventuali colpe o mancanze, sappia che le porte dei nostri uffici sono e saranno sempre aperte».
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