Maltrattava moglie e figlio minorenne
Arrestato 43enne a Romano
Mercoledì i Carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo 43enne, residente con il proprio nucleo familiare a Romano di Lombardia.
Allo straniero, di origine rumena, da anni in Italia e con una regolare occupazione come operaio, sono stati contestati i gravi reati di maltrattamenti aggravati in famiglia, lesioni personali aggravate ed addirittura anche di sequestro di persona. Le indagini sono state coordinate dal pm Antonio Pansa della Procura di Bergamo, che ha difatti richiesto ed ottenuto dal GIP Lucia Graziosi, la misura custodiale del carcere nei confronti dell’uomo.
Le violenze domestiche risalgono addirittura al 2012 quando il 43enne, dedito all’abuso di alcol, ha iniziato ad assumere atteggiamenti di insofferenza e di prevaricazione nei riguardi della moglie convivente, una sua connazionale, ma anche contro il figlio minorenne, oggi 13enne.
Gli inquirenti hanno così ricostruito il grave quadro di tensione che madre e figlio vivevano da anni in casa per colpa del proprio congiunto, dedito all’alcolismo. Si parla di violenze e minacce verbali, ma anche fisiche, a volte spintesi addirittura mediante l’utilizzo di armi improprie, come ad esempio il tubo in gomma della lavastoviglie. A febbraio madre e figlio sono dovuti persino ricorrere alle cure mediche, riportando rispettivamente 25 e 30 giorni di prognosi in conseguenza delle lesioni patite. In una circostanza, il padre e marito-padrone violento ha altresì rasato a zero il figlio, responsabile secondo lo stesso di non avere un adeguato profitto scolastico. Le indagini sono partite quando sul balcone di casa, nel febbraio scorso, alcuni testimoni occasionali hanno visto l’adolescente mentre veniva percosso brutalmente dal padre, dando così l’allarme alle Forze dell’Ordine. A questo punto sono partiti gli approfondimenti del caso, ricostruendo così il sistema di brutalità patito dalla moglie e dal figlio minorenne del 43enne rumeno. Sino a quel momento nessuna denuncia era stata infatti sporta alle Forze di Polizia.
In un’occasione, le due vittime in questione sono state addirittura rinchiuse in casa dall’uomo per circa un’ora, circostanza per la quale è così scattata anche la contestazione penale di sequestro di persona.
Sono stati i militari della Stazione Carabinieri di Romano di Lombardia a sviluppare le indagini, con la collaborazione tra l’altro anche degli Agenti della Polizia Locale.
Dopo le formalità di rito, i Carabinieri hanno quindi associato presso la Casa Circondariale di Bergamo il 43enne che, nei prossimi giorni, sarà appunto sottoposto ad interrogatorio di garanzia da parte del GIP.
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