Maltempo, ecatombe per l’agricoltura
«Danni per 4 milioni nella Bergamasca»
Il maltempo ha inferto una nuova terribile frustata all’agricoltura bergamasca. Coldiretti segnala che il forte nubifragio che nella serata di giovedì 16 giugno si è abbattuto ancora in alcune aree della provincia, già pesantemente provate dagli eventi meteorologici estremi dei giorni scorsi, ha aggravato ulteriormente il bilancio dei danni.
A Scanzorosciate un vento fortissimo accompagnato da una violenta grandinata ha colpito le vigne del Moscato di Scanzo, il pregiato vino passito Docg, fiore all’occhiello della viticoltura bergamasca e prodotto di spicco del turismo enogastronomico del territorio. Esprime tutta la drammaticità dell’evento l’esperienza vissuta dall’azienda di Manuele Biava. «È successo tutto molto rapidamente – racconta Biava – è stato come un uragano. Il vento soffiava così forte che ha addirittura scardinato una porta finestra della mia abitazione. Le raffiche erano talmente violente che diversi alberi attorno al vigneto sono caduti e hanno travolto le viti e tranciato i fili su cui si appoggiavano. La grandine era così intensa che ha triturato tutte le foglie e il vigneto oggi si presenta come se fossimo in autunno. Sicuramente perderò la produzione di quest’anno e anche quella del prossimo è a rischio. Senza contare le spese che dovrò sostenere per cercare di riportare il mio vingeto alla normalità».
Nell’area di Bottanuco i campi sono stati completamente allagati dalle precipitazioni intense mentre il forte vento ha allettato orzo e triticale che ora, sommersi dall’acqua, stanno marcendo e non potranno più essere utilizzati per l’alimentazione del bestiame. La grandinata che si è abbattuta nella zona di Stezzano ha divelto le strutture delle serre di ortaggi e ne ha bucato le coperture rendendole inservibili. Sono state rovinate anche le verdure coltivate sotto i tunnel.
«Ci sono arrivate molte segnalazioni di danni anche dalla zona di Treviglio e di Arcene – dice Coldiretti Bergamo – dove in questi giorni si sono susseguite quasi quotidianamente bombe d’acqua e forti grandinate che hanno pregiudicato molti raccolti». Le abbondanti precipitazioni in Valle Brembana hanno talmente impregnato il terreno da rendere inutilizzabile un intero taglio di fieno. Non si contano più neppure le frane e gli smottamenti. I danni ai foraggi in campo sono diffusi su tutto il territorio provinciale a causa della frequenza e dell’intensità delle precipitazioni. La pioggia è caduta molto velocemente e abbondantemente quindi i terreni sono talmente impregnati di acqua che non riescono più a drenarla. I ristagni d’acqua indeboliscono anche le piante di mais e di orzo che così vengono allettati più facilmente dal vento.
«Sui bilanci delle aziende – spiega Coldiretti Bergamo – andranno a pesare non solo le perdite secche causate direttamente dagli eventi atomosferici, ma anche l’aggravio straordinario dei costi necessari per rifare semine, lavorazioni e per l’acquisto di foraggio da dar da mangiare agli animali». L’emergenza è accresciuta anche dal fatto che gli eventi calamitosi si ripetono ad una distanza molto ravvicinata, quindi è difficile anche ripristare i danni e cercare di ritornare alla normalità. «Purtroppo – sottolinea Coldiretti Bergamo - il maltempo quest’anno ha colpito in modo veramente duro e appare sempre più chiaro che il risultato dell’intera annata agraria sarà purtroppo ricordato come uno dei più difficili. I nostri tecnici stanno continuando il lavoro di monitoraggio, ma non essendo stabile la situazione meteorologica è un’operazione piuttosto complessa. Pur essendo la conta dei danni laboriosa, la cifra delle perdite che abbiamo stimato è ormai arrivata a sfiorare i 4 milioni di euro».
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