La «zona franca» dell’autostrada
dove si mangia seduti al ristorante
Tutto regolare, lo prevede il Dpcm: nelle aree di sosta possibile consumare il pasto al chiuso e bere il caffè al bancone. E c’è chi se ne approfitta per darsi appuntamento.
È l’unico tipo di ristorazione con seduta al tavolo che non ha mai chiuso durante i vari lockdown che si sono succeduti per Covid: si trova nelle aree di servizio lungo la rete autostradale italiana.
Il motivo è che dal governo (come disposto anche con l’ultimo Dpcm) viene considerato un servizio pubblico indispensabile da garantire a chi si sposta servendosi dell’autostrada e che, quindi, deve rimanere aperto. Per molte persone però, soprattutto per coloro che risiedono nelle vicinanze, è diventato anche un punto di ritrovo (in sicurezza, perché valgono anche qui distanziamento e uso dei dispositivi dpi) per un pranzo in compagnia al coperto e seduti (magari dandosi appuntamento nella pausa lavorativa).
Ed il motivo è facile da capire: si tratta dell’unica alternativa possibile dal momento che, mentre è in vigore la zona arancione e rossa, tutti gli altri bar e ristoranti del territorio sono chiusi (fatta eccezione per quelli negli ospedali, in porti e aeroporti) proprio come in questi giorni in Lombardia.
La dimostrazione l’abbiamo avuta ieri recandoci all’Autogrill Brembo Nord lungo la A4 Milano-Venezia nei confini di Osio Sopra dove, al ristorante «Ciao» con visita panoramica sull’autostrada, erano molte le persone sedute a pranzare: normalmente qui i posti a disposizione per sedersi sono 300 ma, causa le restrizioni Covid fra cui l’obbligatoria distanza di sicurezza (un metro fra ogni persona), ora sono scese a 124, come si può leggere sul cartello all’ingresso su cui sono riportate le regole che devono essere rispettate.
Fra queste c’è quella di massimo 4 persone allo steso tavolo purché siano tutte conviventi. «Questo aspetto -evidenzia Autogrill sullo stesso cartello- afferisce alla responsabilità individuale di ognuno» ossia non c’è nessun controllo degli addetti del ristorante (la legge non lo permette), serve che ognuno sia responsabile. Ieri abbiamo visto qualche tavolo apparentemente occupato da colleghi di lavoro seduti molto vicini tra di loro e, quindi, non propriamente in regola: pochi comunque rispetto al numero complessivo di tavoli presenti nella sala del ristorante che, nel caso dell’Autogrill Brembo Nord di Osio Sopra, rimane aperto solo a pranzo, da lunedì al sabato, e di sera solo il venerdì, offrendo quindi un’occasione di incontro anche per una cena o per un aperitivo: basta infatti acquistare una birra, qualche snack da sgranocchiare e sedersi ai tavoli.
Diverse persone, come abbiamo potuto vedere ieri, usufruiscono anche del servizio bar dove è possibile mangiare un panino, sempre mettendosi seduti, oppure bevendo un caffè in tazzina al banco (piacere ormai diventato raro).
La possibilità di mantenere aperte, nel pieno rispetto della legge, le proprie aree di servizio non sta però risparmiando Autogrill da una pesante contrazione delle proprie vendite che, fanno sapere dal gruppo, la scorsa settimana sono calate su tutta la rete stradale italiana di circa il 40%; e la previsione è che questo trend verrà mantenuto anche nei prossimi mesi. Ciò è dovuto al forte calo del traffico autostradale che, se nelle ore lavorative al momento mantiene livelli vicini a quelli pre-Covid, la sera si riduce notevolmente: da qui, quindi, la decisione, come avviene all’ Autogrill Brembo Nord, di non aprire il ristorante per cena. Anche per limitare i costi: il gruppo, per lavorare appunto lungo le autostrade, deve corrispondere una concessione alle relative società concessionarie come Aspi (autostrade per l’Italia) nella caso dell’A4 Milano-Venezia.
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