La ragazza presa a martellate in treno
è riuscita a descrivere il rapinatore
È ancora all’ospedale San Raffaele di Milano, non rischia la vita ma la sua prognosi resta riservata. La ragazza di 22 anni che sabato sera è stata aggredita su un treno nella tratta Treviglio-Milano ha rischiato di essere uccisa per un cellulare e 15 euro. È il bottino del romeno di 32 anni sospettato di averla colpita brutalmente con un martello frangivetro recuperato in una carrozza.
L’uomo è in stato di fermo per tentato omicidio, lesioni gravi e rapina, domani si svolgerà l’udienza di convalida nel tribunale di Milano. Dice di essere innocente, di non essersi mai mosso dalla palazzina disabitata dove è stato arrestato, ma le telecamere di sorveglianza della stazione di Treviglio (Bergamo) lo hanno immortalato mentre saliva a bordo del treno dell’aggressione.Erano circa le 21 di sabato scorso. La ragazza, originaria di Bergamo, ha preso il treno in direzione di Milano e si è seduta in un vagone vuoto. Poco prima di arrivare alla stazione di Cassano d’Adda un uomo l’ha sorpresa alle spalle mentre era seduta, l’ha colpita ripetutamente alla testa col martello così forte da spaccarle la teca cranica. La 22enne ha comunque provato a reagire, come dimostrano le fratture alle dita di una mano rimediate nel tentativo di proteggersi. Ma è stato inutile, l’aggressore è riuscito a prenderle la borsa ed è sceso dal treno appena si è fermato alla stazione di Cassano, lasciando l’arma su un seggiolino sporco di sangue.
La vittima si è trascinata all’esterno ed è riuscita ad avvertire il capotreno, che a sua volta ha chiamato ambulanza e i carabinieri della stazione locale. Nonostante i traumi devastanti, la giovane non ha mai perso conoscenza ed è riuscita a fornire elementi importanti per l’identificazione del sospettato. I militari di Cassano hanno subito individuato una palazzina abbandonata per lavori in corso all’interno dell’area della stazione e si sono diretti lì alla ricerca di un uomo con un pantalone scuro con le toppe e un cappellino giallo. Lungo il percorso hanno trovato tracce della rapina, la borsa e i documenti. Il romeno era nell’edificio dismesso, il cappello invece si trovava a qualche metro di distanza impigliato tra i rovi vicino al fiume Adda. Ha detto di essere completamente estraneo, di non essersi mosso da lì, eppure le telecamere lo hanno filmato mentre saliva alla stazione di Treviglio e prima di arrivare a quella di Cassano non ci sono fermate intermedie. Il 32enne ha precedenti per reati violenti e nel 2015 era già stato accompagnato alla frontiera in esecuzione di un ordine di espulsione dall’Italia. «Un’aggressione inquietante», ha commentato l’assessore regionale Alessandro Sorte.
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