Imam di Zingonia, parte il processo
Tribunale «blindato» a Sassari - Video

Udienza il 17 dicembre ai presunti terroristi della cellula olbiese di Al Qaeda, tra loro anche Muhammad Hafiz Zulkifal, l’imam della moschea di Zingonia arrestato lo scorso aprile perché accusato di terrorismo internazionale e di essere una cellula di Al Qaeda in Italia.

A Sassari tantissimi giornalisti, misure di sicurezza straordinarie e Tribunale chiuso: si entra solo per atti urgenti. Il tratto di via Roma tra via Mazzini e via Asproni è chiuso al traffico e per accedere al palazzo di giustizia bisogna superare una serie di controlli severissimi da parte di agenti di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa. Nelle liste testi 300 persone in totale, tra cui membri dell’ambasciata pakistana e agenti dell’interpol.

Si tratta del primo processo che vede alla sbarra, in Italia, presunti esponenti di Al Qaeda. L’ormai ex imam della moschea di Zingonia – che viveva a Comun Nuovo con la moglie e i sei figli (nel frattempo tornati in Pakistan) – deve rispondere delle accuse di associazione per delinquere, strage, terrorismo internazionale e traffico di valuta, assistito dagli avvocati Omar Massimo Hegazi e Fulvio Vitali.

I legali avevano definito «una forzatura» la decisione di procedere con il giudizio immediato. Le accuse nei confronti di Zulkifal sono comunque pesanti: secondo la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, l’allora imam della moschea di Zingonia sarebbe stato in contatto direttamente con Osama Bin Laden.

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