Il tour di Salvini: in 1.500 a Treviglio
«Vincere per battere la sfiducia»

Il serrato tour orobico del segretario leghista Matteo Salvini ha fatto tappa domenica 15 maggio a Treviglio in piazza Garibaldi.

Una tappa caratterizzata anche dal toccante abbraccio con l’imprenditore di Arzago d’Adda Antonio Monella, che uccise un ladro entrato in casa sua e per questo venne incarcerato, ottenendo poi la grazia dal Presidente della Repubblica. Salvini è passato davanti al gazebo del M5S, i cui attivisti hanno inscenato una silenziosa protesta voltandogli le spalle. Il leader leghista però non deve essersi accorto dello sgarbo. Di fronte al gazebo di Forza Italia, ha invece ricevuto una scatola di biscotti che reclamizzava il candidato sindaco Gianluca Pignatelli, che è stata gentilmente restituita al mittente.

Prima dell’arrivo di Salvini alcuni esponenti della Lista arancio, uno delle quattro a sostegno del candidato di centrosinistra avevano esposte delle scope di saggina chiedendo dove fossero le ramazze della Lega per lasciare fuori dal giro delle elezioni l’ex sindaco Giuseppe Pezzoni.

A introdurre il comizio, è stato il segretario provinciale Daniele Belotti, che ha annunciato il numero ufficiale di 1.500 presenti fornito dalle forze dell’ordine. La parola è passata al candidato sindaco della coalizione di centrodestra Juri Imeri. Salvini ha parlato di temi nazionali non entrando nel merito delle candidature, e in particolare su quella dell’ex sindaco Pezzoni in una delle liste a sostegno di Imeri. Solo a margine del suo intervento ha dichiarato: «Dobbiamo solo guardare avanti e la cosa che più ci interessa è vincere le elezioni. Qui a Treviglio abbiamo candidati seri che possono vincere per sconfiggere soprattutto la rassegnazione, la sfiducia e delusione che c’è tra la gente».

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