Il giorno folle e spericolato dell’idraulico
«Mi scuso con tutti»: arresto convalidato

«Mi scuso con i carabinieri presenti, e troverò il modo di andare a scusarmi con tutte le persone coinvolte».

G. Z., italiano senza precedenti, che nel suo folle pomeriggio di venerdì 8 luglio ha anche colpito due carabinieri di Martinengo, intervenuti per bloccarlo, sabato 9 ha parlato in tribunale a Bergamo dove era per il processo in direttissima, assistito dall’avvocato Paolo Maestroni. E si è scusato davanti al giudice Donatella Nava. Pesante il bilancio di quanto accaduto: nove auto danneggiate e 13 persone finite all’ospedale a causa della folle corsa, a bordo di un furgone, dell’idraulico 30enne di Calcio. L’arresto (con le accuse di resistenza e omissione di soccorso, mentre un secondo procedimento riguarderà le lesioni stradali e quelle ai militari) è stato convalidato senza misure cautelari. Il processo è stato aggiornato al 13 ottobre.

Nel pomeriggio di venerdì era arrivata la segnalazione ai carabinieri di Martinengo: dopo il primo scontro al casello della Brebemi, in territorio di Calcio, un furgone bianco aveva proseguito una folle corsa in direzione di Antegnate. Un percorso disseminato di altri mezzi colpiti. L’idraulico era apparso in uno stato confusionale, era scalzo, aveva la bava alla bocca e pronunciava frasi sconnesse. Per questo, si è ipotizzato potesse essere in uno stato di alterazione per l’ingestione di sostanze alcoliche o altro (le analisi, ieri, non erano pronte). Uno dei carabinieri lo ha seguito a piedi e quando si è avvicinato ha ricevuto un pugno al volto mentre il collega, sopraggiunto pochi istanti dopo, è stato colpito al collo.

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