«Fioristi aperti per la Festa della mamma»
L’appello: ora regole, concorrenza sleale
Assofioristi denuncia la situazione critica in cui versa la categoria. «Le nostre imprese, fin dalla chiusura forzata a causa del covid-19, hanno chiesto al Governo l’immediata riapertura – spiegaCesare Rossi, segretario Assofioristi Bergamo - perché mentre alla grande distribuzione era consentito vendere fiori senza alcun problema si imponeva ai grossisti, ai vivai ed ai piccoli esercenti di rimanere chiusi, creando una palese violazione di diritti e violando le leggi della leale concorrenza economica».
«Grazie all’impegno di Confesercenti Assofioristi, è stato possibile riaprire anche noi, ma dopo più di un mese e mezzo di lockdown la situazione non è molto cambiata, perché pur essendo aperti non abbiamo di fatto potuto vendere ai clienti». L’emergenza ha infatti cancellato le cerimonie solitamente programmate in primavera - battesimi, prime comunioni, matrimoni – creando un danno grave e non recuperabile.
«Dopo avere buttato al macero milioni di fiori e milioni di euro, abbiamo bisogno immediatamente di liquidità e finanziamenti a fondo perduto – sottolinea Rossi -. Abbiamo lanciato per primi un grido di allarme chiedendo al Governo misure urgenti per l’intera filiera del fiore che rappresenta un gioiello del made in Italy».
Nell’immediato Assofioristi auspica una deroga almeno in vista della Festa della mamma, tradizionalmente un appuntamento importante per la categoria. «Vogliamo ritornare a lavorare, vogliamo riaprire le nostre aziende: dobbiamo ritornare alla normalità come sta facendo tutta l’Europa. Ci auguriamo che il prossimo 10 maggio, giorno della festa della Mamma, si possa ritornare a comprare un fiore ed onorare una grande ricorrenza religiosa e commerciale sentita da tutti noi».
«Il 9 marzo abbiamo abbassato le serrande – aggiunge Gabriele Anghinoni, fiorista associato a Confesercenti nonché presidente dei commercianti di Treviglio - prima che ce lo ordinassero. Trenta giorni di stop per tutti, poi non si sono capite certe scelte: riaprire la grande distribuzione, ma non i fioristi che possono tranquillamente controllare i flussi di clientela. Per i negozi resta solo il lavoro online. La Festa della mamma è la giornata di maggior lavoro per noi, spero davvero si possa riaprire. Per i fioristi e per i 100mila della nostra filiera. Garantiremo distanze e sicurezze come stanno facendo i nostri colleghi che non hanno mai chiuso».
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