Smantellato hub della droga nella Bassa
Presi due grossisti: coca per 500 mila euro
Cocaina e hashish per mezzo milione di euro e 200 mila euro in contanti a Castel Rozzone: l’operazione dei Carabinieri di Treviglio.
Due fratelli magrebini «grossisti» del narcotraffico sono stati arrestati nella notte di martedì 4 dicembre dai Carabinieri di Treviglio in un blitz a Castel Rozzone. Sequestrata cocaina e hashish per oltre mezzo milione di euro e contanti per oltre 200.000 euro. È stato così inferto un duro colpo allo spaccio di droga nella Bassa bergamasca che si riconferma «hub» del narcotraffico.
Ieri sera a Castel Rozzone è scattato l’imponente blitz antidroga dei Carabinieri di Treviglio, comandata dal maggiore Davide Onofrio Papasodaro (nella foto a sinistra) che ha portato al sequestro complessivo di 10 chili di droga, sei di cocaina e quattro di hashish, che avrebbero reso al dettaglio, sul mercato criminale provinciale e non solo, oltre mezzo milione di euro. Un sequestro importante quello operato dagli investigatori dell’Arma dopo settimane di appostamenti e indagini sul territorio a monitorare i movimenti di due fratelli maghrebini di 28 e 22 anni. Quando i Carabinieri sono entrati nel domicilio di Castel Rozzone hanno rinvenuto diverse partite di droga, già suddivise in varie parti, oltre a una mole di confezioni anche vuote, dato materiale sintomatico del fatto che gli investigatori dell’Arma si sono trovati di fronte ad un vero e proprio deposito di droga. I dettagli dell’operazione sono stati presentati nella mattinata di mercoledì 5 dicembre in una conferenza stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Bergamo alla presenza del comandante provinciale Paolo Storoni (al centro nella foto) e del tenente Giuseppe Romano di Treviglio (a destra).
Uno dei fratelli è clandestino sul territorio nazionale e ha già precedenti specifici anche per droga e reati contro il patrimonio. Lo stesso era stato già espulso dalla frontiera aeroportuale di Milano-Malpensa nell’agosto 2017, ma evidentemente è rientrato illegalmente, motivo per il quale è stato arrestato una «seconda volta» anche per tale specifica violazione in materia di Immigrazione. Il secondo uomo, invece, è sposato con una cittadina italiana e per questo è stata regolarizzata la sua posizione in Italia. Nel domicilio dei due magrebini è stato trovato anche parecchio denaro contante in banconote da diverso taglio, per oltre 200.000 euro. Il giro d’affari dei due «grossisti» del narcotraffico, sicuramente un anello criminale importante nella Bassa bergamasca, era quindi di livello alto.
Su disposizione del PM di turno, i due fratelli magrebini sono stati portati alla Casa Circondariale di Bergamo, nei prossimi giorni saranno sottoposti a interrogatorio di convalida davanti al gip del Tribunale di Bergamo. I due, intanto, si sono trincerati dietro un granitico silenzio.
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