Ciserano, il giallo della pistola scomparsa
Carabinieri sulle tracce del fuggitivo
Inizia a farsi un po’ di luce sul giallo della sparatoria al bar Carpe Diem a Ciserano avvenuta lunedì sera.
I carabinieri della compagnia di Treviglio stanno ricercando l’albanese coinvolto nella lite fra la titolare del locale, B. D., 40 anni, e il suo ex marito: sarebbe stato lo straniero, che risulta essere il nuovo compagno della quarantenne, a sparare i tre colpi di arma da fuoco che sono stati scoppiati all’interno del locale in via Circonvallazione sud dove i tre, dopo aver iniziato una lite furibonda all’esterno, erano entrati. In seguito alla sparatoria lo straniero è fuggito facendo per il momento perdere le sue tracce.
Uno dei colpi esplosi ha raggiunto al viso l’ex marito della barista: l’uomo si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale papa Giovanni XXIII. La ferita che ha riportato al volto è superficiale e le sue condizioni non sarebbero preoccupanti. I carabinieri, però, non sono ancora riusciti a sentire la sua versione dei fatti. Stanno inoltre aspettando che i medici sciolgano la prognosi. In base al referto, infatti, la procura, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo di indagine, deciderà per quale reato indagare l’albanese: le ipotesi sono lesioni gravi, gravissime o, nel peggiore dei casi, per tentato omicidio.
Ieri è anche emerso il motivo per cui sarebbe scoppiato il litigio fra i tre. La causa sarebbero le figlie della barista e del suo ex marito, una di 18 anni (attualmente fuori paese per motivi di studio) e una minorenne che frequenta le scuole medie. L’uomo avrebbe preteso che le due ragazze non andassero in giro insieme al nuovo compagno della donna che risulta avere precedenti penali per spaccio di stupefacenti. Ancora, inoltre, non è stata ritrovata la pistola utilizzata dall’albanese. Si tratta però sicuramente di una pistola che l’uomo deteneva abusivamente visto che a suo nome non risulta legalmente intestata nessuna arma da fuoco.
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