Cibo scaduto e norme non rispettate
Treviglio, chiusura forzata per ristorante
Pesanti sanzioni amministrative anche per un bar gestito da cittadini orientali
Nel pomeriggio di giovedì 1° dicembre, i Carabinieri della Compagnia di Treviglio, unitamente agli ispettori sanitari dell’Asst di Bergamo ed ai Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Bergamo hanno eseguito mirati controlli amministrativi in due locali di Treviglio. Nella zona industriale della città è stato controllato un ristorante che, a causa delle gravi condizioni igienico-amministrative riscontrate, è stato destinatario di un provvedimento immediato di sospensione dell’attività. I militari dell’Arma hanno così apposto l’apposita cartellonistica di chiusura all’esterno di tale locale.
Sono stati individuati anche alcuni prodotti alimentari scaduti, oltre che rilevata l’assenza di mantenimento della temperatura degli alimenti conservati. Inoltre, è stata contestata la presenza di telecamere non autorizzate, in violazione quindi allo Statuto dei lavoratori, nonché l’assenza altresì di idonea cartellonistica informativa, con conseguente maxi sanzione pecuniaria. Riscontrata anche la presenza di estintori scaduti, l’inidoneità della cartellonistica antincendio ed il sistema di rilevazione dei fumi inibito. Accertamenti tecnici ulteriori sono poi in corso per quanto riguarda la presenza di un gruppo elettrogeno utilizzato per alimentare il sistema di illuminazione e riscaldamento del locale. Altre verifiche suppletive sono in atto infine nei riguardi di alcune posizioni lavorative individuate dai Carabinieri. Seguiranno, tra l’altro, sanzioni pecuniarie per diverse migliaia di euro.
Sempre a Treviglio, in via Crippa, i Carabinieri ed il gruppo interforze hanno sanzionato amministrativamente un bar gestito da cittadini orientali: sono state riscontrate diverse lacune igienico-sanitarie, nonché l’assenza di idonea cartellonistica informativa inerente la presenza di telecamere di video-sorveglianza nel locale. Anche in questa circostanza seguiranno sanzioni pecuniarie per alcune migliaia di euro. Imposte altresì prescrizioni sanitarie per il ripristino dello stato dei luoghi.
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