Castello di Liteggio, nuovo stop
Addio restauro, fortezza allo sfascio
Il castello di Liteggio dice addio all’ambizioso progetto di restauro. Dopo lunghi anni di incuria e abbandono, tra crolli ripetuti a tetti, travi in legno e mura, saccheggi e incendi che non hanno fatto altro che aggravarne l’inesorabile degrado, il maniero trecentesco della frazione di Cologno al Serio sembrava finalmente vedere uno spiraglio per il recupero.
Questo accadeva tre anni fa, ma nonostante un progetto già pronto, un primo via libera da parte della Sovrintendenza ai beni architettonici della Lombardia e una trattativa in fase avanzata per la cessione della proprietà (l’edificio è privato), tutto è naufragato e si è tornati nuovamente al punto di partenza.
Ovvero, al rischio ormai sempre più vicino di perdere per sempre uno dei più suggestivi borghi medievali della Bassa e, con esso, il simbolo più antico della storia di Cologno: la fortezza viscontea, che è di proprietà privata, era infatti posta a difesa del confine tra il Ducato di Milano e la Serenissima Repubblica di Venezia, rappresentato dal Fosso Bergamasco il cui tracciato è visibile ancora oggi.
Percorrendo via Milano - la ex statale 128 -, dopo aver passato cascine e campi agricoli, il piccolo borgo di Castel Liteggio appare all’improvviso, desolato, con le sue tre cascine: Borghetto, l’unica restaurata, Liteggio, che dopo essere stata abbattuta e ricostruita ospita miniappartamenti, e quel poco che rimane della cascina Fattoria, nel 2011 collassata su se stessa. Però il biglietto da visita della frazione, decadente ma ancora dotato di un fascino misterioso, rimane sempre la fortezza strutturata a corte interna e protetta dal fossato, con la torre principale - ora spaccata in due e completamente priva di tetto - attraverso la quale si scorgono ampi squarci di cielo.
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