«Mattia, ora sei una stella nel cielo»
Folla di giovani ai funerali del 18enne
«E in cielo ci sarà una stella che brillerà della tua immensa bontà». Questa la frase scritta su un manifesto vicino al feretro di Mattia Rapetti, morto a soli 18 anni a Caravaggio. Tantissimi giovani e chiesa gremita per l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale di Caravaggio.
Oltre alla frase tante fotografie di Mattia e di vita felice con i suoi amici. Dopo il continuo via vai di persone alla camera ardente nell’abitazione di Mozzanica, in via Madre Teresa di Calcutta, mercoledì è il giorno dei funerali di Mattia Rapetti, nella chiesa parrocchiale di Caravaggio. A celebrare le esequie don Umberto Zanaboni, l’ex curato di Caravaggio, «che ha visto Mattia crescere all’oratorio», spiega il parroco.
Nella chiesa parrocchiale tutti i compagni di classe di Mattia, che frequentava la 5a I indirizzo linguistico: ciascuno di loro ha scritto una lettera alla madre del diciottenne, Floriana. Stamattina, per spiegare la loro vicinanza e ricordare lo studente e l’amico. I ragazzi in chiesa si sono seduti vicino al feretro, per terra, per stare più vicini a Mattia.
Mattia è morto domenica. Il giovane era andato a scuola fino a mercoledì per poi rimanere a casa giovedì e venerdì a causa di un malessere che faceva pensare a un’influenza. Venerdì sera, recatosi all’ospedale di Treviglio, gli è stata diagnostica la polmonite. Il quadro clinico è andato poi peggiorando fino alle complicazioni cardiache che domenica mattina l’hanno portato alla morte. Sulle cause del decesso l’Asst Bergamo Ovest non si è ancora pronunciata in modo definitivo: «Per farlo - hanno sostenuto lunedì dall’ospedale di Treviglio - attendiamo gli esiti degli esami disposti» che, al momento, non sono ancora stati ultimati.
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