Calvenzano e il ricordo di Valentina
Le amiche le dedicano una poesia

La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio in paese, dove tutti la conoscevano e ne apprezzavano la simpatia e la solarità. La giovane lavorava nel settore dell’educazione dei più piccoli.

Chiesa parrocchiale di Calvenzano gremita sabato mattina per l’ultimo saluto a Valentina Fontana, la trentenne morta mercoledì per un male incurabile. La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio in paese, dove tutti la conoscevano e ne apprezzavano la simpatia e la solarità. La giovane lavorava nel settore dell’educazione dei più piccoli.

Undici anni fa il male si era presentato. Sembrava che Valentina lo avesse sconfitto, ma poi si è ripresentato nella sua forma più aggressiva. La Messa funebre per Valentina, celebrata dal parroco di Calvenzano don Franco Sudati, è stata accompagnata dalle voci dei cantori del coro parrocchiale.

Presente anche il sindaco Fabio Ferla, che conosceva bene Valentina e che non ha mancato, nei giorni scorsi, di far sentire la sua vicinanza, personale e in quanto rappresentante delle istituzioni, a papà Domenico e mamma Antonella, che hanno perso la loro unica figlia. Ferla ha partecipato alla funzione come lettore.

Al termine della celebrazione, fra la commozione generale, le ragazze della classe 1988 di Calvenzano, la stessa della giovane defunta, hanno letto una poesia di Henry Scott Holland, dal titolo «La morte non è niente»: «La morte non è niente - è il testo della poesia -. Sono solamente passato dall’altra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu».

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