Baby gang tenta rapina con il coltello
I genitori: «Dispiaciuti per i nostri figli»
Individuati grazie alle telecamere della video sorveglianza quattro ragazzini minacciavano i passanti a Romano anche con un coltello.
Indagine della polizia locale di Romano con risultati lampo: sono stati individuati quattro minorenni che sarebbero responsabili di vari reati, tra i quali anche una tentata rapina ai danni di una persona minacciata con un coltello. Tutto è nato dal monitoraggio che la Polizia Locale di Romano fa sui post pubblicati su alcuni social. Dove un cittadino giorni fa ha affermato di essere stato aggredito da un gruppetto di minorenni nei pressi di piazza don Sandro. Gli agenti, al comando di Arcangelo Di Nardo, hanno avviato subito le indagini visionando i filmati della videosorveglianza della zona.
Giovedì 18 aprile si è presentato negli uffici della Polizia locale un residente per denunciare di essere stato avvicinato alle 7,30 in via Fabio Filzi, la strada del municipio, da quattro ragazzi che gli hanno chiesto dei soldi. Quando l’uomo ha rifiutato, uno dei quattro ha tirato fuori un coltello minacciandolo. L’uomo non si è fatto intimorire ed è riuscito ad allontanarsi dai quattro giovani. Con la videosorveglianza è stato possibile individuare i giovani, rintracciati dagli agenti in poco tempo. Due in bici sono stati inseguiti nel centro storico dagli agenti che ne hanno bloccato uno in via Matteotti. Gli altri sono stati portati al comando della polizia locale. Si tratta di 2 ragazzi marocchini di 13 anni, di un albanese di 14 anni e di un indiano di 14 anni, giovani già noti in quanto protagonisti di alcuni episodi di vandalismo. Ragazzi comunque in età da obbligo scolastico: i due tredicenni fermati non sono imputabili data l’età, mentre per i due quattordicenni è scattata la segnalazione alla Procura minorile di Brescia.
I genitori sono stati convocati al comando e i quattro hanno ammesso i fatti. «I genitori di questi ragazzi hanno dichiarato di non sapere di questi comportamenti e si sono dichiarati dispiaciuti – ha osservato il comandante Di Nardo –. Abbiamo fatto capire ai genitori che devono vigilare sui figli, è una loro precisa responsabilità e che si prendono strade pericolose facendo queste cose».
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