Al distributore con un aspirapolvere: via 3.700 euro dal self service
Spirano . Il colpo in piena notte, alle 2,30 di lunedì 13 febbraio, l’ora in cui è stato spento l’impianto di videosorveglianza.
Hanno tolto la corrente a tutto l’impianto dopodiché, con un aspirapolvere, hanno aspirato dalla cassa automatica del self service l’incasso del weekend: bottino circa 3.700 euro. È quanto accaduto nella notte fra il 12 e il 13 febbraio al distributore Eni di Spirano, che lunedì è dovuto stare chiuso tutto il giorno a causa dei danni subìti. I ladri sono entrati in azione intorno alle 2,30, l’ora è nota perché proprio in quel momento è stato spento l’impianto di videosorveglianza.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Treviglio, intervenuti sul posto per i rilievi, i malviventi prima hanno parcheggiato lontano dal distributore, presumibilmente nel parcheggio della vicina zona industriale, dopodiché hanno raggiunto l’impianto da dietro passando attraverso i campi. Hanno infranto il vetro del tasto di emergenza e fatto scattare l’allarme antincendio che, per sicurezza, esclude la corrente che alimenta le pompe di benzina e la cassa automatica del self service. «È evidente che sapevano il fatto loro – dice il titolare – visto che sapevano come spegnere l’impianto di videosorveglianza». Per loro sicurezza, i ladri hanno pure forzato il quadro elettrico e abbassato il contatore generale di corrente. A seguire si sono concentrati sulla cassa automatica del self service, scassinando la parte predisposta per l’inserimento delle banconote.
Il titolare: «È evidente che sapevano il fatto loro visto che sapevano come spegnere l’impianto di videosorveglianza»
Così, hanno ricavato una fessura attraverso la quale hanno inserito la bocca di un aspirapolvere con cui hanno aspirato tutti i soldi che si trovavano all’interno. Arraffato il bottino, sono fuggiti indisturbati. Di quanto accaduto si è accorta la pattuglia di un istituto di vigilanza che ha avvertito i titolari del distributore, i quali, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che chiamare il 112.
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