Aggredito medico del Pronto Soccorso
Italiana 69enne rischia incriminazione

La vicenda a Treviglio, la donna è accusata di interruzione di pubblico servizio. Il segretario generale di Uil Fpl Rossella Buccarello: «Episodi gravissimi per la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti».

Un medico donna del pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio è stata aggredita durante il turno serale di sabato 6 aprile. La dottoressa si trovava all’interno dell’ambulatorio insieme ad un paziente che stava visitando quando la porta si è spalancata ed è entrata una signora italiana di 69 anni che si lamentava in quanto non era stata ancora visitata.

La donna era arrivata al pronto soccorso in codice giallo, accompagnata dalla figlia, era stata sottoposta ad una prima valutazione al triage ed era in attesa del proprio turno da meno di un’ora. Spazientita, ha prima chiesto spiegazioni al personale infermieristico, che l’ha invitata ad aspettare il proprio turno, poi ha fatto irruzione all’interno dell’ambulatorio mentre era in corso una visita.

La dottoressa ha chiesto alla donna di uscire ma quest’ultima non voleva sentire ragioni ed ha sferrato un forte schiaffo sul volto del medico, causandole un’escoriazione e contusioni ad un braccio, valutate in seguito guaribili in cinque giorni.

Sul posto c’era una pattuglia della polizia locale di Treviglio, impegnata a recuperare alcune informazioni riguardanti un sinistro stradale. Gli agenti sono subito intervenuti per fermare l’aggressione ed hanno denunciato la 69enne per interruzione di pubblico servizio, dato che la dottoressa doveva essere refertata e l’ambulatorio ha quindi fermato la propria attività per almeno un’ora.

Giovanni Vazzana, segretario con delega alla formazione della dirigenza in sanità pubblica della Uil Fpl, ha commentato l’episodio con amarezza:«Dispiace per quanto accaduto, purtroppo casi del genere non sono isolati. Peraltro, il pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio sta andando incontro ad una ristrutturazione, quindi la valutazione dei casi per un periodo sarà ancora più difficile. Speriamo che ciò non inasprisca maggiormente la situazione, mettendo in pericolo la sicurezza del personale sanitario».

«Non possiamo che essere seriamente preoccupati dell’andamento dei casi di aggressione in crescita nei nostri ospedali» dichiara il segretario generale della Uil Fpl di Bergamo, Rossella Buccarello, che cita il caso dell’infermiere dell’ospedale Papa Giovanni XXIII aggredito la scorsa estate da 30 rom all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e, solo la scorsa settimana, la volontaria del 118 di Dalmine picchiata con calci e pugni dai parenti di un’anziana che stava soccorrendo. «Episodi gravissimi, che vanno duramente condannati perché mettono in pericolo i lavoratori e la sicurezza dei pazienti – prosegue Buccarello -. Riteniamo doveroso rammentare la proposta di legge depositata dalla UIL Fpl per la sicurezza nei luoghi di lavoro e la raccolta firme in atto, oltre che il copioso lavoro di formazione in atto con i corsi di prevenzione assertività e gestione delle aggressioni organizzati dal Segretario Giovanni Vazzana, medico dell’Asst di Treviglio».

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