Pignolo, il borgo delle viuzze storiche

Esplorare il passato dei suoi abitanti svela la storia di Pignolo. Dagli antichi palazzi emergono la Schola cantorum, il Club Ricreativo, una banca, un gruppo teatrale e una parrocchia vivace

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Da sempre «culla» di arte e cultura, il borgo di Pignolo combina tra le sue viuzze bellezza e tradizione. Qui vissero nel corso dei secoli il conte Giacomo Carrara, il pittore Cesare Tallone e il compositore e direttore d’orchestra Gianandrea Gavazzeni. In Pignolo soggiornò anche, in un’antica dimora di famiglia, il poeta Torquato Tasso.

Tutti personaggi che lasciarono un segno nella crescita di Bergamo, così come le diverse storie di abitanti del quartiere che, con le loro azioni, trasmisero un esempio per tante generazioni. Il progetto «Ogni vita un racconto», che permette di coltivare una memoria collettiva attraverso le necrologie pubblicate sul nostro quotidiano dagli anni Cinquanta ad oggi, ne ha selezionate alcune per questa puntata.

Il 26 maggio 1973 il borgo salutò per l’ultima volta Achille Salvi , appassionato cantore e per molti anni maestro della Schola Cantorum parrocchiale di Pignolo. Salvi, scomparso a 94 anni, fu presidente per 25 della locale «Banchina depositi e prestiti» della Cassa Popolare e, successivamente, impiegato presso il complesso industriale «Reich». Cavaliere di Vittorio Veneto, Achille morì improvvisamente durante una passeggiata in Borgo Palazzo. E cosa dire di Pietro Locatelli, ex impiegato comunale scomparso il 31 maggio 1976 all’età di 84 anni. «È impossibile riassumere in poche righe – confermarono le cronache del tempo – una così lunga vita di serietà e di impegno verso la famiglia e verso la società». Verso la famiglia per la cura, dopo la morte della moglie Cecilia, dei nove figli e verso la società «per la quale egli si è particolarmente prodigato in tutti i settori dell’assistenza e della beneficenza». Fin dal 1911, Pietro – che nel 1946 si dedicò alla costituzione e ricostituzione del Club Ricreativo Pignolo – si adoperò infatti come infermiere nella epidemia di colera ed ebbe come riconoscimento una medaglia d’argento; nelle guerre mondiali offrì la sua opera per i sofferenti ottenendo la Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto.

Agli inizi del Novecento, nel borgo si sviluppò un rinomato gruppo teatrale che divenne con il tempo la Compagnia Stabile Dialettale del Ducato di Piazza Pontida. Molti attori e molte attrici contribuirono al successo della compagnia, tra i quali Innocente Testa e Adriana Ronzoni. Innocente, che morì il 19 gennaio 1977, fu prima un rappresentante di tessuti e poi dipendente della Banca Popolare di Bergamo. Sposato con Maria Rosa Fornoni, veniva descritto come un «gentiluomo ricco di garbo, di discrezione, di delicatezza d’animo e di signorilità». Doti che tradusse nel suo hobby esclusivo: il teatro dialettale: «era l’attore perno della compagnia di Borgo Pignolo. Quando un buon testo, in dialetto bergamasco, richiedeva un attore veramente in gamba, in grado di dominare la scena, si ricorreva al signor Innocente Testa e la buona riuscita dello spettacolo era assicurata». Lo stesso talento che distinse la vita di Adriana Ronzoni, deceduta a 61 anni il 24 agosto 1979. Primogenita di cinque figli, Adriana lasciò infatti un grande ricordo «per il ruolo da lei avuto, con le sorelle, nel dar vita e floridezza alla compagnia filodrammatica».

E poi ancora Maria Grazia Ragusa, scomparsa a 73 anni nel maggio 1978, madre di sei figli e molto conosciuta in Pignolo per via dell’edicola gestita dalla figlia Antonietta. Nativa di Catania, Maria Grazia si trasferì a Bergamo nel 1940 con i genitori, profughi della Libia. Nel quartiere abitò anche Giuseppe Micheletti, «figura di galantuomo di antico stampo, ma dallo spirito moderno e giovanile, che ha legato il suo nome a numerose realizzazioni edilizie. Basta pensare al complesso di via Sant’Orsola, agli edifici delle vie IV Novembre e XXIV Maggio e al centro di Sarnico».

Giuseppe scomparse a 98 anni il 14 gennaio 1982: «la sua parola negli affari era qualcosa di più di un contratto in piena regola, era un dovere da rispettare fino in fondo». Quasi dieci anni dopo, l’8 novembre 1993, tutto il borgo diede invece l’ultimo saluto a Eugenio Carrara di 79 anni, 25 dei quali spesi come sacrista della chiesa parrocchiale di Pignolo, «un uomo che, come ha bene sintetizzato un nipote a conclusione della liturgia funebre, non ha fatto nulla di straordinario ma che ha fatto in modo straordinario ciò che ha fatto». Infine, il 6 marzo del 2020 tutta la città si strinse attorno alla Diocesi di Bergamo per la scomparsa di Monsignor Tarcisio Ferrari, segretario dell’arcivescovo Clemente Gaddi e indimenticato parroco di Sant’Alessandro della Croce in Pignolo per 33 anni.

Emma Fucili: l’attrice di teatro che fu poetessa

Per oltre cinquant’anni attrice e direttrice della Compagnia Stabile Dialettale del Ducato di Piazza Pontida, morì a 87 anni, il 30 gennaio 1993, Emma Fucili. Dopo una vita dedicata al teatro e all’arte, Emma, che fu anche poetessa, salì per la prima volta su un palcoscenico a quattro anni. «Dapprima recitò in lingua con la “Filodrammatica del Dopolavoro ferroviario di Bergamo” – riportano gli articoli dell’epoca – e poi in dialetto nella compagnia fondata dal fratello Giovanni e da Renzo Avogadri. Il debutto avvenne al Teatro Duse con “Ol Castigamacc”». Morto Avogadri e ritirati i fratelli Giovanni e Renato, Emma rimase fino all’ultimo l’anima del gruppo. «Una grande attrice - riportò L’Eco - costretta a guadagnarsi la vita come impiegata all’azienda dei telefoni sin da quando aveva 17 anni».

Bibo Soprani: da farmacista del borgo a «cuoco gentleman»

Da tutti conosciuto con l’appellativo di «Bibo», Giuseppe Soprani fu uno dei personaggi più noti di Pignolo nel corso del secolo scorso. Nato a Valtesse nel marzo 1926 e deceduto nel novembre 1987, «Bibo» si laureò in farmacia all’Università di Pavia ed esercitò la professione nella cooperativa farmaceutica di Bergamo, prima alla farmacia di Porta Nuova, poi in quella di via S.Alessandro e infine in quella di Pignolo, dove fu direttore per 25 anni. Lasciata la farmacia si dedicò con entusiasmo e competenza al mondo dell’agricoltura e della enologia in bergamasca, lavorando a stretto contatto con il Consorzio di Tutela del vino Valcalepio e con la cooperativa Cabrì. Animatore di tante manifestazioni agricole ed enogastronomiche, «Bibo» vinse a Piacenza il titolo di «Cuoco gentleman». Socio del Club Cavalieri della Polenta, morì tra le braccia della moglie.

Giovanni Masper: il disegnatore di torni con la passione sportiva

Vicepresidente del «Gruppo Ciclistico Masper», Giovanni Masper si spense il 17 dicembre 1973, all’età di 79 anni. Residente in via Masone fu una «simpatica figura di sportivo». Disegnatore modellista di torni per molti anni alla «Magrini», Masper – insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Vittorio Veneto – venne ricordato con affetto per il suo temperamento cordiale e per la sua sensibilità verso il prossimo. «Negli ambienti sportivi in particolare – sottolinearono le cronache del tempo – aveva sempre operato con dedizione, seguendo molto da vicino l’attività del figlio Giacomo, campione di biathlon e presidente del G.S. Masper, oltre che ispettore regionale dell’Unione Veterani Sportivi». Giovanni dedicò tutta la sua vita alla famiglia, composta da sette figli e dalla moglie Natalina.

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