Memorie di guerra, arte e comunità

Le storie di Antonio Migliorati, Gottardo Personeni e Giuseppe Fantoni svelano l’anima profonda della Val Seriana, dove memoria, cultura e identità si intrecciano in un’eredità viva e condivisa

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La Val Seriana ha visto nascere e crescere uomini che, con percorsi diversi, hanno lasciato un segno profondo nella memoria collettiva. Antonio Migliorati, alpino legato alle tradizioni locali; Gottardo Personeni, farmacista e figura di riferimento culturale e Giuseppe Fantoni, ultimo discendente di una storica famiglia d’arte. Le loro storie, diverse ma intrecciate dal destino del secolo scorso, raccontano una comunità che non ha dimenticato.

Antonio Migliorati: l’alpino di Castione croce al merito di guerra

Nel febbraio 2018 si spegneva l’alpino Antonio Migliorati di 95 anni, l’ultimo reduce di guerra dell’altipiano clusonese che partecipò alla Campagna di Russia. L’ultima suscita con il gruppo alpini Presolana risaliva a pochi giorni prima di morire in occasione del campionato Ana di slalom gigante. Nel libro «Il 5° Alpini è ancora tra Noi», Migliorati raccontò di quando, come “tiratore scelto” della 51a compagnia del battaglione Edolo, si addestrò a Merano e poi fu trasferito nel 1942 a Alpignano. Nell’estate di quell’anno la partenza per la Russia con la divisione Alpina Tridentina, le battaglie, la ritirata e il ritorno a casa. Poi la prigionia in Germania dove rimase fino alla Liberazione. Nel 1945 tornò in patria al termine del conflitto, affiancò il padre nella sua attività di commercio di bestiame.

Gottardo Personeni: il chimico che lavorò nella miniera di carbone

Storico farmacista di Clusone, ex sindaco e reduce della Seconda Guerra mondiale, Gottardo Personeni fu deportato in Germania e Polonia, fece i lavori forzati in una miniera di carbone e rientrò a casa con la Liberazione con una bici rubata. Uomo di cultura, molto conosciuto per il suo lavoro ma anche per il suo impegno negli anni della gioventù nella vita politica e amministrativa e per le sue grandi passioni, come la caccia. Nato in Baradello nel 1922 vi ha aperto la Farmacia Centrale nel 1950 dove ho lavorato fino al 1998. Ha vissuto in centro, in piazza dell’Orologio, sopra la farmacia. Laureato in Chimica industriale nel ‘42, fu chiamato alle armi e a Merano, come alpino, seguì l’addestramento alla scuola di artiglieria di montagna, batteria ufficiali. Poi l’8 settembre del 1943 venne catturato e deportato. È morto nella sua amata Clusone nel gennaio 2023.

Giuseppe Fantoni: a Rovetta dimorò l’ultimo erede Fantoni

Nel marzo del 1970 si spegneva Giuseppe Fantoni, l’ultimo discendente della famiglia di artigiani-artisti, le cui prime notizie pervenuteci risalgono al XIII secolo. Laureato in chimica, aveva svolto molta parte della propria attività professionale occupandosi di siderurgia, prima presso le fonderie di Castro e poi alla Breda di Sesto; successivamente aveva assunto, primo in Italia, la rappresentanza della «Opel». Perfetto galantuomo per convinzione e per tradizione, a Rovetta era conosciutissimo e la gente gli voleva bene. La «Fondazione Fantonum de Rascarolo di Rovetta» da lui costituita ha come sigillo l’antico stemma dei Fantoni (elefante con torretta, in rispetto al nome originale della famiglia: de Ele.fantonibus), e quello educativo-culturale in campo artistico di conservare nella «Casa Fantoni» in Rovetta le collezioni d’interesse artistico e storico.

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