Ogni vita un racconto / Bergamo Città
Mercoledì 20 Marzo 2024
Le medaglie alle maestre che ci hanno insegnato l’italiano
Il valore dell’insegnamento passava anche dall’attribuzione annuale delle Medaglie d’oro, d’argento e di bronzo che riconoscevano il merito di maestre e maestri
L’istituzione della premialità degli insegnanti fu tra i primi provvedimenti dell’Italia unita. Bisognava combattere l’analfabetismo che nel 1861 affliggeva il 78% della popolazione. La benemerenza è stata riconfermata in diverse fasi cambiando le effigi da mettere sulla medaglia, ma lasciando intatto il senso dell’assegnazione. Le medaglie andavano portate alla parte sinistra del petto, appese a un nastro di seta di color verde largo trentasei millimetri, con orli rossi di sei millimetri ciascuno.
È molto probabile che le medaglie citate nelle necrologie degli anni Cinquanta riportino l’effigie del re, una corona di quercia con la leggenda «ai benemeriti della popolare istruzione» sul bordo, al centro lo spazio per il nome del premiato. Nel Ventennio cambiava il re e prendeva posto un Fascio Littorio posto in palo e circondato da una corona di quercia e dalla leggenda «Ai benemeriti dell’educazione nazionale». Con il 1946 l’effigie del re sulla medaglia è stata sostituita dall’emblema della Repubblica. La benemerenza, sotto forma di medaglia d’argento, bronzo o menzione onorevole, era conferita annualmente dal Ministero e veniva assegnata a «Direttori e direttrici didattiche delle pubbliche scuole elementari, ai maestri e alle maestre , alle direttrici, alle insegnanti degli Asili e Giardini d’infanzia, appartenenti a Comuni o ad altri Enti morali, alle persone segnalate per singolari prestazioni a vantaggio dell’istruzione primaria e dell’educazione infantile». Commissioni provinciali esaminavano i titoli e nel conferire le medaglie tenevano conto del numero degli alunni e del grado di istruzione raggiunto; si considerava l’anzianità di servizio nello stesso comune. Aveva valore anche l’apertura delle scuole serali e festive per adulti e l’insegnamento di nozioni di agricoltura, la frequenza e il profitto degli studenti.
Come esempio del valore di questi riconoscimenti, riproponiamo un articolo apparso sul nostro giornale il 21 ottobre 1951 per una maestra di Villa d’Ogna
«Alla Maestra dott. Ernestina Paronchelli Bocca, già insegnante nelle nostre scuole elementari, venne con recente decreto di S.E. il Presidente della Repubblica conferito il Diploma di benemerenza di prima classe con facoltà di fregiarsi di medaglia d’oro per “l’opera particolarmente zelante ed efficace svolta a favore dell’istruzione elementare e della educazione infantile”. E il Ministro della Pubblica Istruzione On. Segni nel comunicare alla brava insegnante l’alta onorificenza da lui proposta, le ha espresso il suo compiacimento per l’attività generosa e feconda da lei data alla scuola e l’ha vivamente ringraziata con riconoscenza. Questa massima onorificenza avrà quindi il plauso di tutta la popolazione che ha sempre riconosciuto ed apprezzato la dott. Bocca quale insegnante benemerita e le ha tributato e le conserva la sua riconoscente estimazione».
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