Il potere silenzioso del donarsi

Nelle storie di Andrea Fustinoni, Augusta Maferrari e Mosé Testa riviviamo la loro forza di dedicarsi alla comunità. Narrazioni di un’epoca in cui la vita sembrava essere vissuta con una profondità e una generosità che oggi, spesso, ci sfugge. Non dobbiamo dimenticare ciò che abbiamo ereditato da loro: la forza di andare avanti, con coraggio e speranza, perché ogni storia, anche la più piccola, merita di essere raccontata e custodita.

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Il potere silenzioso del donarsi risiede nella capacità di trasformare le vite senza clamore, senza aspettarsi nulla in cambio. Donarsi agli altri è un atto che non cerca visibilità e che si manifesta nella forza delle piccole azioni, che, pur senza rumore, hanno l’impatto di cambiare il mondo un passo alla volta. Andrea Fustinoni, Augusta Malferrari e Mosè Testa hanno vissuto la loro vita dedicandosi agli altri, come promotore del teatro dialettale, insegnante di generazioni intere e alpino volontario che mai si tirava indietro.

«Ol Tone»: re del teatro dialettale

A Sedrina, ma anche in tutta la Val Brembana, il nome di Andrea Fustinoni è legato al mondo del teatro dialettale, che lo aveva affascinato fin da piccolo, prima di diventare attore e poi regista della compagnia teatrale del paese

Proprio «per la sua costante attività di promotore della tradizione del teatro dialettale» nel 2008 era stato premiato con il «Premio bontà» dai gruppi Avis e Aido, che, in questo modo, hanno saputo cogliere il valore culturale della cura del dialetto, della tradizione e della capacità tutta bergamasca di dare un nome alle cose e alle emozioni. E quando se ne è andato, nel dicembre del 2018 dopo una lunga malattia, un pezzo di storia del paese se ne è andato con lui. L’ultimo saluto al «Tone», che oltre alla moglie, lasciava quattro figli e al tempo quattro nipoti è avvenuto a Serina con la chiesa colma di amici e appassionati di teatro.

«Ol Tone» aveva trasformato la sua ilarità e le sue battute scherzose in profondi silenzi fatti di piccoli gesti. Con leggerezza, ironia e sarcasmo si faceva gioco del nostro essere bergamaschi ruvidi da un lato, ma autentici e onesti dall’altro. Attraverso il teatro dialettale vengono trasmesse quelle capacità di reagire alle vicende positive o complicate che la vita ci presenta. Non gioire troppo per le occasioni fortunate e non disperarsi per le disgrazie sono gli insegnamenti che il teatro di Andrea sapeva trasmettere.

Nonostante l’aspetto mite, Andrea Fustinoni è stato un regista severo che ha saputo portare sulle scene generazioni di sedrinesi trasmettendo loro la sua passione per l’arte del palcoscenico.

Fustinoni Andrea (Tone)
Fustinoni Andrea (Tone)
SEDRINA, 29 novembre 2018

Augusta: la maestra che insegnò a generazioni di studenti

Nel dicembre del 2018 si spegneva Augusta Malferrari, la storica maestra di scuola elementare di Vertova. Per oltre 30 anni, Augusta è stata una vera istituzione, non solo per il suo ruolo educativo e il contributo offerto a generazioni di studenti, ma anche per l’importante impegno culturale. Come socia dell’associazione Pro Vertova, ha ricoperto incarichi significativi, tra cui quello di responsabile dell’archivio e attiva bibliotecaria.

Nel 2006, in occasione del suo 80° compleanno, le sue ex alunne le organizzarono una festa, e il nostro giornale le dedicò un servizio. Di carattere dolce e cordiale, Augusta era una donna molto determinata. Aveva l’abitudine di inviare un biglietto di auguri a tutte le famiglie di conoscenti che festeggiavano un compleanno. Partecipava regolarmente alle attività dell’associazione culturale locale, incluse gite e manifestazioni che si svolgevano nella sede di piazza San Marco. Continuò a farlo fino a quando le sue condizioni di salute glielo permisero.

Ai suoi funerali, celebrati nella chiesa prepositurale di Vertova, generazioni di studenti hanno salutato con affetto e riconoscenza la maestra che ha aperto loro il libro della conoscenza e della vita.

Malferrari Augusta
Malferrari Augusta
VERTOVA, 4 dicembre 2018

Mosè: alpino e volontario dalle mille risorse

Mosè Testa si è spento a 76 anni, tre settimane prima del Natale del 2018.

Conosciuto come il “Babbo Natale” della scuola dell’infanzia Capitanio a Trescore, amava definirsi, prima di tutto, un alpino. Mosè era un uomo pratico, sempre pronto a fare e ad aiutare: si occupava della manutenzione delle strade, delle emergenze legate alle nevicate, e si impegnava per i disabili. Ha contribuito anche alla ricostruzione della scuola di musica di Belfiore (Foligno), distrutta dal terremoto.

Mosé Testa ha rappresentato un pezzo di storia del mondo associativo locale. Per nove anni è stato capogruppo delle penne nere, ma il suo contributo è andato ben oltre: fu tra i promotori del festival “Val Cavallina in musica”, partecipò alla costruzione della sede degli alpini, collaborò all’apertura del reparto dialisi dell’ospedale e si impegnò per la sede della LILT (la Lega contro i tumori) al parco Piccinelli. All’oratorio, ogni anno la sua cioccolata chiudeva i festeggiamenti di Carnevale.

Per i bambini della scuola Capitanio, Mosè era Babbo Natale: durante le feste, vestito con il classico abito rosso e la barba lunga, portava sorrisi e regali ai più piccoli.

Negli anni era diventato un riferimento in tutta la Val Cavallina come responsabile della Casa degli alpini di Endine, che accoglie persone disabili. Oltre ad essere stato capogruppo degli alpini di Trescore, Mosè Testa è stato coordinatore di zona Ana Val Cavallina e consigliere di Ana Bergamo. A fine mandato, continuava ad andare a trovare i ragazzi della Casa di Endine, per lui come figli e li considerava la sua seconda famiglia.

Testa Mose'
Testa Mose'
TRESCORE BALNEARIO, 4 dicembre 2018

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