Al Mongol Rally 2009 anche due team bergamaschi in Panda e, per la prima volta, anche un team Cesvi, un’ambulanza che verrà donata a una ong mongola: tutti coinvolti nella corsa più pazza del mondo per la solidarietà a sostegno dei progetti in Tagikistan dell’ente umanitario. In totale saranno 500 gli equipaggi in partenza da Londra, Barcellona e Milano. Rigorosamente con utilitarie.
I team bergamaschi organizzano tre eventi in città per presentare la loro avventura e raccogliere fondi per il progetto Cesvi. I primi due appuntamenti sono venerdì 10 e sabato 11 luglio all’Oriocenter, dove si potranno ammirare i due «bolidi partecipanti» al Mongol Rally, due Panda che si avventureranno per circa 14 mila km attraverso Turchia, Medioriente, Asia centrale con una tappa sui progetti in Tagikistan.
Il terzo appuntamento, domenica 12, è al Bacaro di Redona: dalle 19 a notte fonda, musica e divertimento. Per ogni consumazione una quota andrà al Cesvi. Inoltre, con un’idea del team «Spandati», tutti potranno realizzare con una donazione il proprio adesivo che verrà appiccicato sulla Panda. Il quarto appuntamento sarà poi martedì 14 luglio al Parco della Trucca con serata di musica dalle 20 alle 00,30, la possibilità di indossare le magliette del team «senzafreni» e di godersi un trattamento shiatsu dell’associazione «mAnima», con il ricavato a sostegno del Cesvi.
Il team «senzafreni» è composto dal giornalista Marco Sanfilippo, 44 anni di Gorle, con una passione infinita per i viaggi avventurosi, Marco Carrara, 44 anni, imprenditore di Paladina e pilota di auto da corsa nel tempo libero, che a Istanbul darà il cambio a Marianna Dall’Angelo, 32 anni, bibliotecaria a Nembro. «Ci siamo iscritti perché ci piace da matti l’idea di abbinare goliardia a solidarietà», commenta Sanfilippo.
Il team «Spandati» è costituito da Alberto Locatelli, 25 anni, designer, Nicola Munaretto, 24 anni, laureando in architettura, e Pietro Marchisio, 26 anni. «Siamo due bergamaschi e un milanese, dotati della forza e della praticità che contraddistinguono gli abitanti delle nostre città, e abituati a darci da fare in prima persona e a metterci in gioco con noi stessi. E in più diamo una mano a chi ne ha bisogno!».
In Tagikistan, il Cesvi sta realizzando un intervento innovativo, basato sulla captazione delle sorgenti montane. «I nostri progetti mirano al miglioramento dello standard di vita di alcune comunità rurali nel nord e nel sud del Paese – racconta Lorena D’Ayala Valva, responsabile dei progetti Cesvi nell’ex repubblica sovietica –. Ci stiamo concentrando sulla promozione di attività generatrici di reddito, sulla creazione di opportunità di lavoro, in modo particolare per le donne, sul miglioramento dell’accesso alle risorse idriche, sull’educazione igienico-sanitaria e sulla sicurezza alimentare».
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