la Pasqua è anche sinonimo di solidarietà e di arte. Il prossimo 1° aprile, allo spazio Open Colonna del Palazzo delle Esposizioni a Roma, si inaugurerà l'ottava edizione de «L’Arte nell’Uovo di Pasqua», manifestazione che abbina arte con generosità ideata e organizzata da Sergio Valente e dalla sua omonima associazione.
Testimonial di questa edizione Edwige Fenech e Carlo Rossella, numerosi sono gli artisti che hanno aderito all'appuntamento con la realizzazione di uova di Pasqua artistiche: da Mario Ceroli a Massimiliano Fuksas, da Igor Mitoraj a Michele Iodice e Oki Izumi. Opere uniche, firmate da oltre quarantacinque nomi noti a livello nazionale e internazionale del mondo dell’arte tra scultori, pittori e interior designer che hanno saputo dare libero sfogo alla propria creatività senza limitazione alcuna ad eccezione del soggetto ispiratore – cioè l’uovo – in modo da seguire ed esaltare il più possibile la tradizione del dono pasquale.
L'usanza di offrire uova decorate con elementi preziosi affonda le sue radici nella storia del tempo. Da sempre considerato «principio primo» di vita, la simbologia dell’uovo è antichissima. Strettamente legata al concetto di Resurrezione per i Cristiani e dunque alla primavera in quanto rinascita della vita sulla Terra, l’usanza di mangiare uova benedette a Pasqua risale al Medioevo, mentre è nel XIII secolo in cui risulta segnata nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra una spesa per 450 uova decorate e rivestite d'oro da donare come regalo di Pasqua. Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro la commissione di realizzare un regalo speciale per la zarina Maria.
«L’Arte nell’uovo di Pasqua» è un’iniziativa di beneficenza nata nel 2002 da un’idea di Sergio Valente, con la finalità di raccogliere fondi per sostenere Associazioni umanitarie e di ricerca scientifica. In questa edizione l'incasso delle vendite delle opere sarà interamente dedicata alla ricerca scientifica condotta dall’associazione Atena Onlus che si prefigge il traguardo di favorire lo sviluppo della ricerca nel campo della Neurochirurgia e di migliorare la cura di alcune malattie per le quali le terapie sono ancora limitate.
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