Moda e tendenze / Pianura
Mercoledì 06 Gennaio 2016
Save my bag, la lycra impazza
Da Comun Nuovo al Pitti anche per uomo
Esordisce a Pitti e lancia la sua prima linea di borse da uomo, sempre in lycra e sempre prodotte a Comun Nuovo nell’azienda che, a due anni dalla nascita, realizza 6.500 pezzi alla settimana e conta 10 negozi in Italia e nel mondo.
Save my bag è la scommessa vinta di Stefano Agazzi, titolare anche di «To Be Packing», azienda sempre di Comun Nuovo che si occupa di packaging di lusso. Oltre a questa realtà imprenditoriale, il 41enne di Valbrembo ha aperto due anni fa con la moglie Valentina Azzia, 33enne italo-thailandese, la società Sedicisei che si occupa nello specifico di Save my bag. È proprio con questo marchio che Agazzi, dal 12 al 15 gennaio, sarà a Firenze per consolidare la sua presenza sul mercato internazionale anche con una linea uomo: «Abbiamo pensato a “Principe”, borsa dal taglio sportivo e contemporaneo e dalle fantasie accese».
Tutte borse realizzate in Poly-fabric con Lycra, «morbido, leggero ed elastico» spiega Agazzi, che acquista la lycra a Carvico e taglia e cuce questi accessori moda direttamente in azienda a Comun Nuovo. «Acquistiamo la materia prima sul territorio, come le cerniere a Grumello o la spugna a Comun Nuovo. Ci avvaliamo del supporto di artigiani sul territorio bergamasco, ma il 90% del lavoro è fatto internamente dove tagliamo, accoppiamo e confezioniamo le borsa: ora questa realtà è composta da 50 dipendenti, compresi coloro che lavorano nei negozi». Che sono 5 in Italia – a Bergamo e Orio al Serio, due a Roma e uno a Milano Malpensa – e altrettanti all’estero, a Singapore, Osaka, in Corea, Polonia e Sud Africa.
Con soddisfazione di Agazzi: «Abbiamo chiuso il 2015 con un fatturato di 4 milioni e mezzo e per il 2016 prevediamo di crescere, con nuove aperture e presenze nei department store del mondo: siamo già in 800 spazi, come da Saks e Bloomingdale’s a New York, nei El Corte Inglés spagnoli e da Fenwick a Londra».
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