Moda e tendenze / Bergamo Città
Domenica 22 Gennaio 2017
Non solo Palazzo Italia e Dior Miami
Il cemento biodinamico per i gioielli
Da ragazzina voleva fare la scultrice, con il progetto di iscriversi alla scuola «Fantoni» e di vivere d’arte, sperimentando materiali sempre diversi, obiettivi che l’hanno portata fino al cemento biodinamico di Italcementi per creare gioielli di un bianco candido, lucente e puro.
Tenace e volonterosa, Eleonora Ghilardi, il «Fantoni» non lo ha potuto frequentare, ma non ha mollato i progetti di una vita all’insegna del design. Sono iniziati i corsi e i laboratori («con il maestro di Faenza Giovanni Cimatti che è stato la mia scuola») quindi sono arrivate le prime sculture e i primi gioielli. Ora nella vita questa cinquantenne di Bergamo, trasferita per amore a Lodi, fa la designer, con un atelier nella cittadina lombarda e clienti sparsi in giro per l’Italia e l’Europa, anche grazie a mostre ed esposizioni che l’hanno portata anche a Palazzo Reale, a Milano.
«Lavoro da trent’anni nel mondo dell’arte, venti nei gioielli: ho iniziato dalla ceramica e dal vetro, ma con la curiosità di sperimentare sempre nuovi materiali. In passato avevo provato a utilizzare altri tipi di malte ma senza i risultati sperati, fino a quando mi sono imbattuta nel cemento biodinamico di Italcementi a Expo Milano: colpita dalla brillantezza della faccia di Palazzo Italia, ho scoperto che il cemento arrivava proprio dalla mia Bergamo».
Una coincidenza che ha dato vita a un’originale collaborazione e sicuramente una novità nell’utilizzo dell’«I.active Biodynamic», nome commerciale del prodotto che Italcementi ha fornito alla designer, lo stesso impiegato per realizzare la superficie esterna e gli interni di Palazzo Italia all’Expo, ma anche l’edificio Dior a Miami, inaugurato pochi mesi fa. «Ovviamente cambia la quantità utilizzata che viene comunque sempre mixata all’acqua: da Italcementi ho ricevuto tutto il supporto tecnico per sperimentare il prodotto e utilizzarlo per creare gioielli» continua Eleonora Ghilardi.
Un materiale sviluppato nell i.Lab, il cuore della ricerca e dell’innovazione di Italcementi al Kilometro Rosso. L’innovativo materiale ha, infatti, caratteristiche peculiari come, per esempio il principio attivo Tx Active, brevettato, che consente di catturare alcuni inquinanti presenti nell’aria e la presenza di sfridi di lavorazione del marmo di Carrara che conferiscono una brillantezza superiore ai cementi bianchi tradizionali. Eleonora Ghilardi lo ha utilizzato per farci dei gioielli: «Il centro di ricerca mi ha supportato e in particolare mi ha aiutato per capire il giusto dosaggio tra la polvere di cemento e l’acqua» continua Eleonora. «Tra le caratteristiche del materiale anche la “dinamicità”, che presenta una fluidità tale da consentire la realizzazione di forme complesse, con caratteristiche di lavorazione e resistenza ottime se confrontate anche con malte classiche».
La scorsa estate è nata così «Deep Sea», la prima collana in cemento biodinamico. «Ho abbinato al materiale resina, pigmenti e ottone - spiega la designer -. Si tratta di un gioiello che ho già presentato ed esposto a una mostra a Favignana e a Torino». Ora una collezione vera e propria in cemento biodinamico che sarà ufficialmente lanciata a Homi, la fiera in programma a Milano dal 27 al 30 gennaio: «Presenterò la nuova linea Oceania Tasman Sea, con pendenti, orecchini e spille dove lo speciale cemento sarà abbinato a resina, frammenti di corallo e conchiglie provenienti dalla Nuova Zelanda». Ma sempre senza pigmentare il cemento: «Il materiale acquisisce senza problemi colorazioni diverse grazie all’uso dei pigmenti, ma il suo bianco così lucente è la peculiarità e pregio estetico nei miei gioielli». Gioielli che nascono utilizzando degli stampi in cui viene colato il composto formato dalla polvere di cemento mescolato all’acqua. «Fondamentale dosare le parti con estrema precisione - conclude l’artista -. Niente pale per mescolare le tonnellate di composto come succede nell’edilizia, ma un’attenzione certosina per la resa estetica del monile».
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