Mitzi e le sue stoffe dipinte
Un abito per il Quarenghi

L’artista realizzerà un capo per celebrare il secondo centenario della morte dell’architetto bergamasco.

Il suo nome ha origini russe e non c’era nessuno meglio di lei per celebrare Giacomo Quarenghi che proprio in Russia ha creato il suo mondo più bello e celebre. Mitzi Micalef esporrà a Palazzo Keller, nel cortile in via Quarenghi 11a, a Bergamo (proprio dove la stilista ha il suo atelier) un abito per celebrare l’architetto bergamasco di cui ricorre il bicentenario della morte. L’appuntamento è sabato 30 settembre con una serata di teatro, musica e moda e un abito dipinto a mano, peculiarità dell’artista nota per la sua abilità nel dipingere i tessuti. «Sarà un abito in raso, che ricorderà lo stile russo del 1700, epoca del Quarenghi - spiega -. Su sfondo chiaro rappresenterò un’a sua opera architettonica: un modo per celebrare il suo lavoro e Bergamo».

La proposta è stata subito accolta dall’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, con Mitzi che è già all’opera mentre lavora anche sulla collezione di stoffe dipinte a mano per questo autunno/inverno alle porte: «Ho in programma una collezione legata al Quarenghi che presenterò con la mia etichetta «Arte e Moda» e sto lavorando anche per un progetto che presenterò a una delegazione cinese che a settembre verrà a Bergamo per conoscere il mio lavoro sui tessuti». Nell’osservare le sue fantasie, il ricordo va ai primi lavori per Gattinoni:«Continuo a creare fantasie e disegni per il mondo della moda: dopo il successo della collezione dipinta a mano su pelle per Antonio Croce, sto lavorando per Balestra e ho allo studio un progetto per Dolce e Gabbana». Sempre pelle dipinta a mano, ma anche velluti che vengono decolorati e ricolorati, tanto che il lavoro finito appare quasi un ricamo, lieve e delicato sul tessuto reso ancora più morbido grazie alle tecniche attuate. «Sete, rasi, cotoni, velluti e lane preziose. la mia arte passa attraverso i pennelli e la pittura, tra moda e teatro, senza confini stilistici, ma sempre all’insegna dell’arte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA