Krizia, Incontri e Gregis a Milano
tra plissé e modelli iperfemminili

Un vestito che scivola addosso come una seconda pelle. Krizia sfila nel suo quartier generale di via Manin a Milano all’insegna del plissé. Piace e stupisce sempre Andrea Incontri: la sua donna è prodotta dalla Kabi di Spirano. Una tela e tutti i colori per Gregis.

Un vestito che scivola addosso come una seconda pelle. Per merito delle forme, estremamente fluide, e delle lavorazioni, primo fra tutti il plissé. Krizia sfila nel suo quartier generale di via Manin a Milano per la Settimana della moda e immagina di vestire una donna indipendente e determinata che si muove a suo agio e con leggerezza nelle metropoli invernali.

Una donna che quindi non vuole sentirsi costretta nei suoi vestiti, ma anzi potersi muovere da un capo all'altro della metropoli in modo agile. Questa donna senza dubbio ama il plissé, per gonne, camicette e pantaloni. Persino i top sono in plissé, ma di pelle per essere ancor più scultorei. In effetti la tenuta scultorea è uno dei must della collezione del prossimo inverno. L'animale portafortuna è sempre la pantera: geometrizzata, lavorata a maglia, decorata con ricami e pietre.Sopra tutto maxi pellicce a pelo lungo che ricordano gli anni Sessanta.

Materiali corposi: pelle morbidissima, pelle doppiata con cachemire o mohair, tessuti double per una tenuta scultorea, neoprene, maglia, raso, georgette, ricamo fitto di minicrescents, cannotiglie o piastrine rettangolari; pelliccia mescolata a marabout in un patchwork di lucentezze e spessori diversi. Lo spirito di contraddizione caro alla moda Krizia appartiene ai capi rigorosamente androgini (ma superslim), in una collezione tutta al femminile, che sceglie persino pantaloni tagliati in sbieco per essere più fluidi, e scarpe con punte e tacchi assottigliati per essere più sexy.

Successo anche per Andrea Incontri, tra i nomi più emergenti nel panorama moda italiano, la cui linea donna è prodotta in Bergamasca, per la precisione dalla Kabi di Spirano che ha un contratto di licenza con l’architetto mantovano dallo scorso anno. Dopo aver vinto Who’s on Next nel 2010, lo stilista è lanciatissimo sulla donna, con una collezione iperfemminile, all’insegna della seta.

Scaltra, osservatrice e introspettiva, la sua donna è conquistata da elementi di forza che stridono se pensati in un guardaroba: asfalto, strade, incroci e svincoli come monumenti del contemporaneo. Questo è lo spunto per forme, materiali e geometrie di ricami e di stampe. È una nuova vanità

che nasce da una netta consapevolezza di sé: linee rigorose e silhouette nette per cappotti e giacche cropped color fango, lane preziose,dove le tasche non sono più contenitore, ma elemento decorativo multiplo, come in un trompe-l’oeil tridimensionale. In scena vanno mini giacche col dettaglio piega loden sul retro, che si portano con gonne fintamente a pieghe o con pantaloni larghi con risvolto in visone. Tessuti decisi e forti, come grisaglie in lana maschili nella versione muschio o terra mentre plastificazioni improvvise segnano i tessuti con bande geometriche che ricordano le segnaletiche orizzontali della strada. Curiosa la « nuova funzionalità» della calza da uomo che diventa manica di pullover super femminili.

La borsa di stagione, Circuit Bag, si porta a tracolla: i bordi in lucertola o pitone e la chiusura in metallo, contrastano con duchesse mattone, verde chimico e arancio fanalino. Con una sottolineatura, che Incontri tiene a specificare:lui non sopporta il total look ed è convinto che ognuno debba disegnare la propria strada. Per il sistema moda attuale questa è una notizia.

Una tela e tutti i colori. Tanto è bastato a Daniela Gregis per costruire la sua collezione, un tripudio di tinte vivaci, che non è usuale vedere nei freddi inverni. Eppure, per la prossima stagione A/I 2014-2015, la stilista non ha dimenticato neanche una sfumatura. Ci sono il bordeaux, il giallo, l’arancio, il turchese, il blu e il verde, tutti accostati tra loro, quasi senza logica. Se l’abito è blu scuro, allora a dare il tocco vivace ci sarà un collant oppure una fascia, che all’occorrenza può diventare copricapo o scaldacollo. I volumi sono rilassati, con le maglie che cadono morbide su pantaloni ampi sopra il ginocchio, con le bluse e le gonne stropicciate, oppure con gli abiti leggeri monocolore, a mega pois, o a righe. Ai piedi uno zoccoletto con tacco basso e chiuso con un nastro, naturalmente in tutti i colori. Benedetta Barzini, ancora una volta in pedana per interpretare lo stile della creativa, le sue «tempere» le tiene nelle mega tasche di un lungo abito, come fosse il piedistallo su cui poggia la sua tela.

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