Gli occhiali? Tutti d’oro
La sfida è made in Bergamo

Hanno creato una linea di occhiali dal design moderno completamente realizzati in oro massiccio. E sono bergamasche.

Una sfida all’insegna del lusso quella di Michela Lombardoni, architetto di 41 anni, e Michela Cornali, 42enne titolare di un’azienda meccanica di precisione. Entrambe di Brembate Sopra, una ha messo la genialità creativa e le competenze nel design, l’altra le abilità amministrative e l’esperienza imprenditoriale.

Si sono conosciute qualche anno fa e proprio lo scorso gennaio hanno lanciato Egon: «Obiettivo è raggiungere il lusso estero in una fase economica in cui i ricchi sono sempre più ricchi e il mercato a loro dedicato è sempre più selezionato, alla ricerca di dettagli, prodotti originali, all’insegna dell’esclusività e del prezioso».

Marchio registrato - il nome si ispira a Egon Schiele, artista dalle grandi emozioni, esponente assoluto del primo espressionismo viennese -, le due bergamasche hanno anche brevettato il prodotto con una collezione di cinque modelli che si amplieranno con la seconda linea in programma il prossimo anno. «I primi disegni li avevo realizzati 4 anni fa – spiega Michela Lombardoni -, poi con Michela abbiamo deciso di avviare questa start-up: siamo partite da un investimento di base, con i nostri risparmi, e ora puntiamo alla commercializzazione».

Tutti occhiali, da vista e da sole uomo e donna, in oro massiccio: bianco, rosa, oro rosso, con possibili personalizzazioni: «Ci rivolgiamo a un target molto alto, principalmente straniero, e già le prime richieste vanno verso un’attenta personalizzazione dei dettagli». Modifiche, l’aggiunta di pietre preziose, insomma una sfida sicuramente poco low cost per queste due bergamasche: «E il tutto è made in Italy: dalle lenti alla lavorazione dell’oro, che avviene in un laboratorio artigiano di Vicenza, lo stesso a cui si affidano griffe di gioielleria di altissimo livello».

Ora, dopo aver realizzato una decina di prototipi, «bastano una decina di giorni per consegnare su ordinazione». Perché lavorare l’oro non è una cosa facile, così come progettare modelli di occhiali dalle forme sinuose: «Il prossimo step è la commercializzazione. Non abbiamo l’ambizione di fare concorrenza alle grandi realtà di ottica, ma crediamo nel prodotto e lo consideriamo un “piano b” nella nostra vita professionale, all’insegna dell’estro creativo italiano».

Puntando su tre fronti: Usa, gli Emirati e la Russia, con «una rete di buyer che possa inserire Egon in rivenditori di alto livello». Con una filosofia che sta alla base del prodotto di lusso: «L’occhiale è stato pensato per generare un’emozione, che induce al desiderio istintivo di possedere e indossare un pezzo unico e prezioso, un “tatuaggio” sul viso che rende unici e protagonisti del momento».

Ma l’investimento più alto resta la rete commerciale: «Per ora i primi contatti ci hanno portato in Costa Smeralda, ma anche a Londra e Miami: siamo all’inizio e la strada è in salita, ma crediamo molto nella forza dell’artigianalità, del marchio italiano, in un mercato – quello del lusso – che ha ancora da investire».

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