Moda e tendenze / Bergamo Città
Giovedì 12 Dicembre 2013
D-Kola stasera
in piazza Dante
Abiti, vetrine animate, un corner shop e soprattutto una serata all’insegna della moda e della creatività. All’interno delle iniziative de «Il Natale nel Centro», venerdì 13 dicembre dalle 18 alle 20 c’è Dorina Kolaj.
Abiti, vetrine animate, un corner shop e soprattutto una serata all’insegna della moda e della creatività. All’interno delle iniziative de «Il Natale nel Centro», venerdì 13 dicembre dalle 18 alle 20 Dorina Kolaj, stilista radicata a Bergamo, organizza una serata con la collaborazione dell’Immobiliare Fiera che ha allestito per questi giorni di festa gli spazi della ex Pellicceria Pagano. La serata è una live performance con proiezioni video e dj-set.
Ventinove anni, Dorina Kolaj, è albanese, e un giorno di fine estate del 2004 ha lasciato la sua città, Milot, ed è venuta a Bergamo. Da bambina lo diceva sempre che voleva fare la stilista. E lo fa con i suoi tempi, «tagliando e cucendo ciò che voglio». Ciò che desidera, che la suggestiona, che le racconta e trasmette qualcosa. Questa è d-kola: «È alzarsi una mattina, dimenticare tutto e tutti e creare un abito per la donna che ho in testa, che ho sognato, che ho osservato - sorride -. Perchè io le donne le guardo, le studio. Mi piace pensare a delle storie, che indossano i miei abiti».
«Taglio, cucio, disfo e ricucio. Parto dalle stoffe, il mio grande amore: ne scelgo di bellissime in Albania, con il mercato arabo e turco che è di casa. E poi stoffe russe, spesso piccoli pezzi, da cui escono edizioni limitate che camminano in parallelo con una collezione più in serie». Maglieria coloratissima, abiti in felpa, tanto panno infeltrito per capispalla minimali, senza cuciture, architettonici. E ancora: «Grigio, nero, righe. L'ispirazione arriva dagli sguardi dentro i quali mi faccio travolgere». Scoprendo se stessa: «Sono tante cose, sono una che va a mille: romantica e aggressiva, impulsiva e sognatrice». Un'artista un po' ribelle e un po' matta: «Mi hanno fatto notare come i miei abiti siano sempre ricamati, tra tratteggi e impunture, decorati come fossero quadri». Venerdì va in scena in centro città.
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