Cucire ecosostenibile a Bergamo
La storia di A.bitati A.biti

«Abitare un abito»: sembra un gioco di parole ma è un progetto ricco di significati quello di Deborah Borsatti.

E la storia è ancora più curiosa se si pensa che, in vita sua fino a un anno fa, questa bergamasca di 44 anni non aveva mai pensato di disegnare un abito: «Lavoro in uno studio di architettura e mai avrei creduto di inventarmi un piano “b” nella vita: in questo nuovo progetto ho traslato la mia sensibilità artistica e tecnica nel design d’abiti». Tutto parte da qui: «Un giorno ho pensato che avrei voluto fare un abito a mia figlia Greta Marie, un vestito che avesse un significato, che le appartenesse - spiega -. Da qui un “abito abitato”».

E allora Deborah «torna a scuola»: «In un laboratorio artigianale di Seriate, dove ho realizzato il primo vestito e scoperto che questo nuovo mestiere mi affascinava - racconta -: ho subito registrato il marchio “A.bitati A.biti A.telier” e identificato un progetto etico: intendere l’abito come luogo consapevole di una nuova alleanza con la natura». Da qui l’utilizzo di tessuti naturali, con una filiera trasparente e definita, e la voglia di una moda sostenibile con un percorso tracciabile nella sua realizzazione.

«Cotoni bio certificati, lino europeo, canapa, lana rigenerata» continua Deborah che al suo fianco ha trovato Gabriella Gandolfi, di Ponteranica, che il mestiere lo conosce bene: incontrata proprio a Seriate, dopo quel primo «abito abitato» per Greta Marie, hanno pensato di creare un progetto condiviso e proprio in questi giorni hanno aperto anche un piccolo atelier in via San Tomaso 2a, a Bergamo: «Gabriella si occupa dell’aspetto tecnico della linea, io realizzo i prototipi, pensandoli all’interno di un tema, una suggestione. Da qui piccole collezioni: modelli no season per bambini senza tempo, personalizzabili».

Con uno spiccato desiderio di sartorialità e per un progetto al femminile: «C’è anche un’amica ingegnere che lavora a maglia per noi. Utilizziamo solo lana ecologica, fibre artigianali tinte a mano». Perchè questi abiti abbiano un legame con la terra e l’arte: «Con l’atelier vicino alla Carrara, in progetto una linea dedicata a Palma il Vecchio». Aspettando Expo.

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