Moda e tendenze / Hinterland
Mercoledì 10 Dicembre 2014
Così Gioanì di sèle
diventò Jean Dessel
Il nome Jean Dessel gliel’ha dato un mastro sellaio di Zanica con cui Orlando Italia, originario di Borgo Santa Caterina, collaborava: «Gioanì di sèle».
Così, approfittando dell’assonanza col nome in bergamasco e «lavorando» di creatività, ecco la nascita nel 1969 di un marchio legato alla lavorazione della pelle e del cuoio. Una vita movimentata quella di Orlando Italia, un bergamasco che ha vissuto e lavorato a lungo all’estero, senza però dimenticare le radici: dopo aver vissuto l’adolescenza a Parigi e Londra, inizia l’attività d’artigiano del cuoio a Montpellier per poi tornare a casa, a Bergamo.
È qui che apre il laboratorio, in via Colleoni in Città Alta, ed è da qui che inizia le collaborazioni più importanti con il mondo della moda: Uniform, Durango, l’intera collezione di cinture El Charro degli anni 80’, Diesel, Gas, Replay, Sisley.
Questo oltre al suo marchio, Jean Dessel, con punti vendita a Saint-Tropez, Brescia, Milano e Bergamo in via Sant’ Alessandro e a Oriocenter, proprio 16 anni fa. E se nel 2006 Orlando si ritira in pensione, in un casolare di montagna restaurato a B&B, a Branzi, lo scorso anno il figlio Filippo, 24 anni, decide di seguire le orme del padre e d’imparare l’antico mestiere del pellettiere. Obiettivo: riportare l’azienda agli antichi fasti, ripartendo con la collezione Dessel e il recupero della sapienza artigianale nella lavorazione della materia prima.
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