Innovativa la modalità di produzione: una speciale piastra a doppia impressione crea un effetto tridimensionale che mixa pelle a tessuto con il marchio Hogan e il dettagio della «H» ripetuto come in un bassorilievo. Ne risulta una superficie di pelle policromatica: dai toni metallizzati del bronzo, argento, viola, rosa e bluette alla tonalità naturale del bianco sasso.
Tre i modelli: la Hobo, la maxi sacca e il bauletto. Tutti con forme morbide e decostruite, al fine di dare vita a una borsa elegante ma che sia espressione di uno spirito libero. Nel dettaglio, la borsa è caratterizzata da due tasche frontali e zippate sul quadrante, maniglie in pelle ripiegata, lacci e lunghe frange frontali e laterali.
Ma perchè Hobo? C'è chi dice derivi da «Homeless body» (persona senza casa), chi invece sostiene stia per «Homeward bound», ossia «sulla strada del ritorno», ma l'espressione potrebbe rifarsi a un incrocio di Manhattan, tra la Houston e la Bowery, dove si riuniscono i senzatetto. Una parola senza un significato preciso, ma che vuole essee sinonimo di libertà, anticonformismo e spirito romantico.
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