Un vero e proprio mago del riciclo, ma anche un artista creativo. Il suo regno è la piccola cantina sotto l'appartamento di Redona: pochi metri quadrati stracolmi di arnesi di ogni tipo, con i quali realizza gli oggetti che ogni prima domenica del mese espone al mercatino di Città Alta, sotto i portici di piazza Cittadella. «La passione per le robe vecchie - racconta Doninelli - l'ho ereditata da mio suocero Amedeo, che aveva un laboratorio dove raccoglieva di tutto. Quando è morto, io e mia moglie Marisa abbiamo avuto il compito oneroso di svuotare il suo magazzino».
Ma come nasce l'idea di utilizzare gli oggetti più disparati per creare bijoux, orologi e lampade? «Nel 2000 ho visto su una rivista la foto di un orologio realizzato con una lattina e due cucchiai - racconta Doninelli -: un oggetto di design molto costoso. Mi sono detto: provo a farlo anche io! Per caso l'ha visto un ragazzo, che ha voluto subito comprarlo. Così è nata la voglia di realizzare oggetti con cose normalmente utilizzate per altri scopi. Ho iniziato con gli orologi, poi sono arrivati gli orecchini, le lampade e tutto il resto». Quindi sono seguiti i mercatini per esporre e vendere le proprie creazioni, con la moglie che lo accompagna sempre e si occupa delle pubbliche relazioni, visto che Maurizio Doninelli, per sua stessa ammissione, è «un po' orso». «Il primo mercatino l'abbiamo fatto a Rosciate per la parrocchia - continua -, poi abbiamo partecipato alla fiera degli hobbisti a Chiuduno. Qui ho visto tante ragazze entusiaste per i miei orecchini e sono rimasto molto colpito. Ora però partecipiamo solo al mercatino di Città Alta, sempre la prima domenica di ogni mese». Il banchetto delle Officine Dindon - questo il marchio degli oggetti che nascono nella cantina di Redona - attira anche la curiosità dei turisti.
Tra i pezzi più originali, la lampada realizzata con un vecchio rubinetto e quella con la lampadina che spunta dalla classica caffettiera, gli orologi ricavati dalle scatole di sardine e persino un anello con la ricostruzione in miniatura di un giardinetto, con tanto di omino seduto sulla panchina. «Mi riempie di orgoglio vedere la gente che si diverte guardando le mie creazioni - continua Doninelli -. Non lo faccio per guadagnarci, anche perché tutto quello che ricavo dalla vendita degli oggetti lo reinvesto per comprare materiale. Il mio sogno è poter fare una mostra, magari organizzata da qualche Comune o Circoscrizione che metta a disposizione una sala». La passione di Doninelli per la manualità è sconfinata: realizza, infatti, anche presepi e maschere di Carnevale, sempre all'insegna dell'originalità. «Per me è un divertimento - conclude -. Vorrei ringraziare tre persone: il mio amico Renato di Scanzo, che mi consente di utilizzare la sua officina; Geremia, restauratore e falegname, che mi ha insegnato a capire il legno, e Mauro Malvestiti, che organizza il mercatino di Città Alta e mi ha accolto nel gruppo Progetto arti manuali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA