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Martedì 27 Dicembre 2011
Imelde Bronzieri
disegna la Pigotta
Si chiama Anita ed è la Pigotta che l'Unicef di Bergamo ha realizzato in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Dalla sua nascita, nel 1986 proprio a Bergamo, la Pigotta è riuscita a raccogliere 20 milioni di euro.
Si chiama Anita ed è la Pigotta che l'Unicef di Bergamo ha realizzato in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Dalla sua nascita, nel 1986, la Pigotta è riuscita a raccogliere 20 milioni di euro, che sono serviti a curare moltissimi bambini dei paesi più poveri. La storica bambola dell'Unicef è nata a Bergamo venticinque anni fa, con l'intento di dare ai piccoli una bambola più affettuosa e meno consumista come invece era la Barbi.
Poco dopo la sua creazione si è pensato di legarla ad un importante progetto di solidarietà grazie alla campagna «adotta una Pigotta». Questa bambola, infatti, non viene venduta , ma data in adozione in cambio del costo destinato alle cure salvavita per i bimbi da 0 a 5 anni, che muoiono per malattie facilmente curabili. Grazie al costo di questa particolare adozione, pari a 20 euro, si può salvare ad esempio quattro bambini dalla malaria con la dotazione della zanzariera trattata.
Questa bambola è realizzata a costo zero, grazie alla partecipazione di diverse aziende e soprattutto al lavoro gratuito delle signore dei centri anziani, come l'Auser, che confezionano durante tutto l'anno le bambole e in alcuni periodi dell'anno vanno anche nelle scuole elementari ad insegnare ai bambini come confezionarle.
In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, l'Unicef ha voluto rendere omaggio a questa particolare ricorrenza realizzando la Pigotta d'Italia. Ogni comitato provinciale ha avuto il compito di vestire la bambola in modo da commemorare quest'evento, poi ciascuna è stata fotografata e tutte queste foto sono state inserite in un libro che sarà donato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Anita (in onore della moglie di Garibalidi) è il nome della Pigotta realizzata dell'Unicef di Bergamo, ha la camicia rossa, che richiama quella originale dell'eroe dei due mondi, e un gonna bianca con alcuni nastri tricolore, è stata vestita da Imelde Bronzieri e fotografata da Paolo Da Re, entrambi volontari del Comitato Unicef di Bergamo. Anita, accompagnata della prima Pigotta e dal prototipo, sono state ufficialmente presentate a Palazzo Frizzoni dalla presidente dell'Unicef di Bergamo Ermanna Vezzoli, con il messaggio che anche il sindaco Tentorio ha voluto inviare al presidente della Repubblica. «La Pigotta non poteva mancare a questa importante ricorrenza ed era giusto fare qualcosa di prestigio visto che Bergamo è la Città dei Mille - ha sottolineato la presidente Vezzoli -. Inoltre tengo molto al progetto della Pigotta, poichè raduna molti valori: quello del lavoro, del coinvolgimenti di anziani e bambini e soprattutto quello che con poco si può salvare la vita di molti bambini».
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