La moda si fa eco
Se ne parla ad Alzano

Aprire le porte del territorio ai giovani e puntare sulla loro creatività. E per fare questo cosa c'è di meglio della moda? Il giovedì 23 giugno un convegno sulla moda eco, un concorso e una sfilata. Tutto dentro «Fase» di Alzano Lombardo.

Arire le porte del territorio ai giovani e puntare sulla loro creatività. E per fare questo cosa c'è di meglio della moda? Il fashion sistem da sempre stimola la nuove generazioni e in un territorio che storicamente è la patria del tessile l'idea di offrire nuove opportunità all'economia ripartendo proprio dalle menti creative in erba può essere una nuova strada per ripensare allo sviluppo del comparto. Se poi questo mette in circolo nuove idee e promuove integrazione tra ricerca, produzione e sviluppo, partendo dal concetto di green economy, meglio ancora. Ecco cosa c'è dietro «Fase», acronimo di «Fabbrica seriana energia», ed ecco cosa c'è dietro al progetto di Nadia Locatelli. È lei la mente di questo lavoro che abbina la moda, all'ecologia e al territorio. «Ho sempre avuto grande rispetto per il territorio e per il mondo del tessile che da sempre ha fatto la storia dello sviluppo orobico - spiega l'imprenditrice bergamasca -. Da qui l'idea di un convegno per sensibilizzare le realtà del territorio, partendo dai problemi tangibili, ma dando però dei nuovi imput».

E gli imput sono proprio i giovani: «Sono il futuro - continua Locatelli -, sono il nostro entusiasmo, la creatività e lo sviluppo che portano alla ripresa». In scena quindi i giovani, ma anche le aziende tessili del territorio, insieme a Confindustria e all'Associazione Artigiani. «C'è stato grande entusiasmo, e non solo da parte dei ragazzi - spiega nadia Locatelli -, ma anche da parte del territorio e delle aziende della Val Seriana». In questi anni il livello di conoscenza complessivo del tema ambientale è infatti cresciuto, ma rimane ancora ampio il gap tra coloro che sono attenti al rispetto dell'ambiente e credono in un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile e coloro che vivono senza troppa attenzione ai consumi e alle relative ricadute ambientali. In programma quindi un convegno, il 23 giugno alle 16, sul tessile ecosostenibile.

Sul tavolo dei relatori una domanda specifica: quale l'opportunità concreta di rinnovamento e sviluppo economico? Ossia: come abbinare l'ecosostenibilità alla pratica quotidianità? I fatti, dopo la teoria della tavola rotonda, arrivano subito dopo, ed ecco che in campo scendono i giovani stilisti: sì è infatti sviluppato in questi mesi un progetto attuato nelle scuole bergamasche e di tutta Italia, un vero e proprio concorso che vede protagonisti gli alunni delle scuole di Bergamo - del Caniana, della Silv, della Mamoli e dell'Itis -, dell'Iuav di Treviso, dello Ied di Milano, della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, dell'Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio e dell'Istituto superiore di Grafica, Moda e Design di Lecco. Alle scuole in gara sono stati fatti sviluppare tre temi, ognuno con particolari specifiche: «last minute», concetto collegato alla presenza sul territorio dello scalo di Orio, che ha richiesto ai ragazzi di preparare una borsa da viaggio con un completo in jersey giorno e notte dalle tinte bianche e nere ma con gli accessori dai toni fluo; secondo tema la «camicia bianca», un must del pret a porter, da abbinare a un paio di jeans in materiale ecologico (grande libertà d'azione, la camicia dovrà essere però in cotone). Il terzo tema è forse il più aperto: il titolo è «paper why not?» e lascia libertà di scelta nelle creazioni di minicollezioni, sfruttando una carta speciale, sorta da una particolare lavorazione delle alghe della laguna veneta. Questi giovani dovranno creare quindi una piccola «collezione donna estate» a tema, utilizzando tutti questi tessuti ecocompatibile e da riciclo.

Alle 18.30 la serata prevede una mini-sfilata e un'esposizione delle collezioni che saranno mostrate al pubblico, con un'apposita regia di esperti che giudicherà e premierà la scuola vincitrice con il riconoscimento di uno stage alla ditta Gibò di Curno. Il match territorio e scuola è così subito fatto: le aziende hanno fornito i tessuti e gli accessori eco-compatibili e le giovani menti li hanno rielaborati secondo i tre filoni creativi. «Sia io sia la fashion designer Giò Pozzi, che insieme a me ha collaborato a questo progetto - continua Nadia Locatelli -, abbiamo trovato grande intraprendenza, una forte sensibilità alla condivisione, voglia di scoprire e mettersi in gioco». Voglia di crescere con entusiasmo, puntando sulla scoperta: «La novità ha affascinato - continua Locatelli - e i ragazzi sono dalle materie prime per giungere al prodotto finito: al capo e all'accessorio». Anche la sede del progetto nonché location di tutta la manifestazione - gli antichi locali dello stabilimento Pigna di Alzano Lombardo - ha un significato: un edificio storico recuperato a nuove attività, uno spazio incredibile strutturato per molteplici usi - ma sempre legati alla comunità sostenibile - che in questo caso si colora di moda e di arte grazie anche alle installazioni di Steven Cavagna. Con un pensiero che va già all'edizione numero due: «C'è già un progetto, e questa volta punterà al tessile per la casa e a un confronto con le scuole europee». Perchè lo sguardo deve porsi sempre più lontano, per un confronto che alleni le menti e offra continui stimoli al nostro territorio. Anche attraverso la moda.

Fabiana Tinaglia

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