Comuni e aziende al fianco delle famiglie

Dopo il record positivo del 2009, con 12mila figli, le nascite nella Bergamasca si sono quasi dimezzate. La nuova tappa del nuovo progetto voluto Sesaab «Missione Bergamo» si concentra proprio sul tema della natalità e indaga il fenomeno dell’inverno demografico, presentando due testimonianze territoriali – una istituzionale e imprenditoriale – che hanno messo al centro il sostegno alle famiglie

Negli ultimi anni l’Italia ha perso un milione e mezzo di residenti. È urgente invertire la rotta, ma sarà un percorso lungo. Per favorire la ripresa della natalità tutta la società si deve infatti impegnare. Va ricreato un clima favorevole, una cultura amichevole verso le coppie con più di un bambino. Alcune realtà sono già da anni impegnate in questa sfida: scopriamo le esperienze del Comune di Cerete e di Comelit Group Spa.

Comuni con al centro la lotta allo spopolamento

Dopo Alghero, Cerete e i Comuni dell’Unione della Presolana sono i primi territori in Italia ad aver aderito al progetto «Comune amico della famiglia». Cosa significa concretamente questo riconoscimento partito da un progetto sviluppato in Trentino Alto Adige? «Comune amico della famiglia» è un marchio che identifica un’amministrazione attenta al targhet «family», che promuove politiche e servizi a favore delle famiglie per incrementare il benessere familiare sul territorio. «In sintesi – spiega il sindaco di Cerete Cinzia Locatelli significa mettere le famiglie al centro di tutte le decisioni amministrative. Questa volontà si riflette su tantissime sfere: dalle opere pubbliche ai servizi, passando per le attività ludiche. Un piccolo Comune come il nostro, in un territorio così particolare, fa ogni giorno i conti con il problema dello spopolamento e con la denatalità: per questo abbiamo il dovere morale di creare politiche che possano favorire e incentivare la natalità ».

«Siamo consapevoli che non possiamo fare miracoli – continua il primo cittadino – In Trentino, da dove è partito tutto il progetto, i primi risultati si sono visti dopo dieci anni. Sarà un percorso lungo che abbiamo però deciso di affrontare con convinzione: più azioni si attivano più sarà con il tempo il benessere sul territorio. Entrando nello specifico, tra i progetti messi in campo in merito da Cerete spiccano la costruzione del nuovo asilo nido e la riqualificazione delle due scuole del territorio, infanzia e primaria ».

«Sono in corso – dichiara ancora Locatelli – le fasi di realizzazione del nuovo asilo nido, un progetto da 570mila euro, finanziato per poco più della meta dal PNRR e, per la restante parte, da risorse proprie del Comune. In questi ultimi anni, abbiamo poi riqualificato la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, abbiamo riqualificato tutti i nostri parchi e li abbiamo resi inclusivi e, per un’attenzione a 360 gradi sui bisogni della comunità, abbiamo rifatto anche i centri della terza età. Un altro progetto particolarmente significativo riguarda la realizzazione del parco dello sport al centro sportivo, con calcetto, padel e altri servizi, aperto 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Vogliamo infatti che sia uno spazio vivo, frequentato in tutte le fasce orarie, a disposizione dei nostri cittadini in base alle loro esigenze orarie».

Il lavoro dell’amministrazione comunale di Cerete si intreccia con le azioni messe in campo da altre istituzioni e dalle realtà imprenditoriali del territorio, in un gioco di squadra che ha proprio l’obiettivo di sostenere le famiglie. «Insieme possiamo effettivamente fare la differenza quando i figli sono già nati – conclude Cinzia Locatelli – Una rete sul territorio è fondamentale per aiutare i genitori e per sostenere il percorso di crescita dei piccoli. La decisione di fare figli è però una scelta estremamente personale della coppia: forse servirebbe un cambio culturale serio per invertire concretamente la rotta della natalità. Su questa decisione possiamo fare poco. Dobbiamo però continuare a sviluppare azioni per supportare le politiche familiare: se fosse per me renderei tutti gli asili nido statali, alla portata di tutti».

Il welfare aziendale può essere la nuova frontiera

Dal 1956 scrive la storia della citofonia e della videocitofonia, contribuendo in modo significativo alla sua evoluzione. Comelit Group Spa – realtà della Val Seriana che conta solo in Italia 350 dipendenti e che, con tutte le aziende del gruppo, riunisce in tutto il mondo quasi 900 collaboratori con un fatturato che supera i 170 milioni di euro – coniuga questa crescita con una significativa attenzione per il welfare aziendale, con azioni e progetti specifici per sostenere le famiglie e i figli dei dipendenti. Il gruppo è infatti una delle cinque aziende pilota che hanno aderito al Network Europeo dei «Comuni family friendly», insieme ad altre due realtà bergamasche: Zanetti Spa di Lallio e Plastik Spa di Albano Sant’Alessandro.

«Da quando siamo nati a Rovetta, quasi 70 anni, abbiamo sempre avuto nel nostro DNA una forte attenzione per la persona – assicura la presidente di Comelit Group Silvia Brasi I nostri collaboratori sono infatti la nostra più grande ricchezza, nonostante la nostra dimensione ormai da multinazionale, manteniamo una forte attenzione alle persone, un valore tipico di aziende a gestione familiare. Per prima cosa, da tre anni, riconosciamo ai figli dei nostri collaboratori, diplomati e laureati, delle borse di studio fino ad un valore di mille euro ciascuna. I riconoscimenti agli studenti più meritevoli – oltre venti erogate fino ad ora – sono consegnate direttamente dal CDA in una cerimonia apposita». «In più – prosegue la presidente – abbiamo fatto alcuni anni fa un’erogazione al Comune di Rovetta per la realizzazione della sezione primavera alla scuola dell’infanzia, ottenendo la priorità di assegnazione di alcuni posti ai bimbi dei nostri collaboratori. E per ogni nascita, regaliamo ai neogenitori una cornice e un buono regalo per l’acquisto di vestitini, pappe o corredini».

Tra le attenzioni più vincenti e apprezzate di Comelit c’è sicuramente, dal 1999, l’erogazione del premio risultato. «Se l’azienda va bene, è merito del lavoro dei nostri collaboratori – precisa ancora Silvia Brasi – Per questo da quasi 25 anni abbiamo scelto di premiare le persone con un riconoscimento che oggi si aggira su una media di 1.850 euro. Questa somma può essere ricevuta in busta paga, con una tassazione minima, o può essere caricata netta su una piattaforma dedicata al welfare, attraverso la quale è possibile usufruire di vari servizi, tra i quali l’acquisto dei libri scolastici, il pagamento delle rette dell’asilo o la possibilità di scegliere tra varie esperienze per il benessere della persona». Se nel 2010 hanno beneficiato di questo premio 104 persone, nel 2022 sono stati 310 i collaboratori premiati con questa attenzione.

«Abbiamo introdotto anche lo smartworking e gli orari flessibili, con la possibilità per i dipendenti di timbrare secondo le loro esigenze, legate anche alla gestione dei loro figli – conclude Silvia Brasi – Credo che sia una responsabilità delle aziende offrire alle famiglie le condizioni migliori per lavorare e vivere nel nostro territorio. Per questo in tutti i nostri anni di storia abbiamo fatto una scelta di cuore: siamo nati a Rovetta e abbiamo voluto rimanere qui, dove nel 1956 tutto è partito. Siamo cresciuti e ci siamo ampliati, ma abbiamo mantenuto le nostre radici nel nostro paese, portando anche – grazie ai nostri clienti che arrivano da tutto il mondo – benefici all’economia territoriale».

Leggi tutto di Missione Bergamo

© RIPRODUZIONE RISERVATA