Tornano i vecchi giochi
antidoto ai nuovi monitor

Nei giorni delle Olimpiadi, si scopre che sessantaquattro squadre e 320 atleti di tutta Italia sono pronti a competere nel gioco più antico, il nascondino, di cui a settembre, a Consonno, in Brianza, si terranno i campionati mondiali, svoltisi l’anno scorso a Bergamo, rigorosamente per maggiorenni soltanto perché i bambini sarebbero molto più bravi dei fratelli maggiori e dei genitori.

L’idea dei mondiali di questa disciplina, che ora aspira anche alle Olimpiadi, si deve a un gruppo di bergamaschi. Nell’era dei Pokémon Go, la folle caccia virtuale che provoca, addirittura, gravi incidenti stradali, è una bella notizia il ritorno di uno dei giochi più vecchi del mondo. Non c’è solo la ricomparsa del nascondino: a Verona, a settembre, si terrà il Tocatì, il festival internazionale dei giochi di strada; sabato 10 settembre a Treviglio, dopo il successo della prima edizione, ci sarà Viaggio al termine della notte, un guardie e ladri di proporzioni gigantesche. Il coraggio, in questi casi, si dimostra nel non vergognarsi di ridiventare bambini.

C’era un tempo in cui d’estate si giocava per strada: a nascondino, ai quattro cantoni, a palla avvelenata, a pallone, fino a quando non interveniva il vigile o il padrone dell’auto che faceva da porta. I ragazzini non avevano problemi di obesità come oggi, perché troppo spesso seduti davanti a uno schermo, della tv o del pc, chiusi in casa a giocare con il Nintendo, l’iPhone, l’iPad, a simulare sport con la Wii. In questi giorni perfino in spiaggia o stesi su un prato i bambini hanno gli occhi appiccicati a un tablet o a uno smartphone. All’epoca dei giochi di strada, invece, avevano sempre le ginocchia e i gomiti sbucciati. Non solo. Vinceva la spontaneità. In vacanza, oggi, i figli, di genitori sempre più apprensivi, sono ingabbiati in gruppi di animazione divisi per fasce d’età, non scelgono più liberamente a che gioco giocare e con chi.

La logica manageriale delle agende sempre fitte di impegni ha fagocitato finanche il tempo libero dei più piccoli. Già in città i ragazzini, finite le ore di scuola, sono occupati in corsi di ogni genere: calcio, atletica, ginnastica, danza, musica, lingue straniere. Il compleanno si festeggia con gli animatori ingaggiati dalla mamma, i palloncini, le facce dipinte, i giochi organizzati. Restituiamo ai ragazzi il loro tempo: non tornerà più indietro.

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