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Mercoledì 17 Aprile 2019
Il grido della terra
Il Papa riceve Greta
Quando verrà ascoltato il grido della terra e della sua gente? I governi sono ancora molto lontani dal livello di urgenza. La conferma viene dalla lettura delle 237 pagine del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, presentato a Bruxelles il 31 dicembre 2018 e ora al vaglio, prima della stesura definitiva entro la fine dell’anno, di enti, aziende, cittadini.
Greta Thunberg, la sedicenne attivista svedese ormai nota in tutto il mondo, alla Cop 24 di Katowice ha accusato la nostra generazione – in particolare i decisori a livello mondiale – di immaturità, viltà e ipocrisia: «Voi dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa e, invece, state rubando ad essi il futuro sotto i loro occhi».
Già nel 2015 Papa Francesco, nella «Laudato si’», ammoniva l’umanità: «Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi». Perché la politica e la società continuano a divagare e a perdere tempo e non affrontano la principale sfida per l’umanità? L’intero sistema energetico deve passare dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Che cosa aspettiamo?
Nando Pagnoncelli di Ipsos Italia ha rivelato che, nei sondaggi compiuti dalla sua agenzia, emerge che per gli italiani i problemi dell’ambiente e della mobilità sono piuttosto in basso nella lista delle priorità. Dopo il lavoro, l’economia, la sicurezza, l’immigrazione. Se la domanda, però, si concentra su quali siano i problemi locali, quelli più sentiti nella vita quotidiana, al secondo e terzo posto salgono – dopo il lavoro – l’ambiente e la mobilità.
Pensare globale, agire locale è un noto slogan ambientalista. L’alpinista Reinhold Messner ha scritto: «Voglio azioni concrete. Non serve essere convinti di muoversi nella direzione giusta, né desiderare ciò che è giusto. Quel che conta è fare ciò che è giusto». Il climatologo Luca Mercalli incalza: «Se aspettiamo i politici, sarà troppo tardi. Se ci arrangiamo da soli, sarà troppo poco. Se lavoriamo insieme, possiamo davvero cambiare».
Già nel 1968 era nato, grazie all’economista Aurelio Peccei, il Club di Roma, un’associazione internazionale che, nel 1972, pubblicò il rapporto «I limiti alla crescita». Per la prima volta, era espresso un messaggio chiaro ma controcorrente: i consumi materiali e il conseguente accumulo di rifiuti non possono proseguire all’infinito su una Terra di dimensioni e risorse limitate. La prima conferenza sul clima, a Rio nel 1992, aprì gli occhi su una realtà globale ben più grave: le emissioni di gas serra, come anidride carbonica e metano, a partire dalla Rivoluzione industriale, non hanno determinato solo l’inquinamento, ma l’alterazione del clima. In pochissimi decenni, bruciando carbone, gas, petrolio – l’immenso giacimento fossile lasciatoci in eredità dagli esseri viventi succedutisi nel corso di centinaia di migliaia di anni – l’uomo ha cambiato la composizione dell’aria e ha determinato l’aumento di un grado della temperatura.
Il 17 aprile Papa Francesco incontra Greta Thunberg in Piazza San Pietro. Questa ragazza di sedici anni, già candidata al Nobel per la Pace, è riuscita a creare, in pochi mesi, con i suoi scioperi scolastici del venerdì, un movimento mondiale giovanile per fermare la corsa dell’umanità verso la catastrofe climatica. Il Papa della «Laudato si’» e la ragazzina ambientalista si stringono la mano. «Vai avanti», le dice il Papa. Lei ringrazia per il supporto.
La sedicenne che vuole scongiurare la fine del mondo ha percorso 2.500 chilometri in treno, attraverso l’Europa, per incontrare il Papa venuto dalla fine del mondo. Un buon auspicio.
Il 26 maggio si vota per rinnovare 169 amministrazioni comunali della Bergamasca. e per le elezioni europee. Greta Thunberg ha mobilitato, venerdì 15 marzo, gli studenti di tutto il mondo, che sono scesi in piazza per manifestare per l’ambiente, per il clima e per il pianeta.
Partecipa anche tu al sondaggio che la rivista «eco.bergamo» propone con un questionario anonimo. Facci sapere quanto ti impegni personalmente per la salvaguardia dell’ambiente, quanto ti ritieni soddisfatto dell’operato del tuo Comune
I risultati saranno pubblicati sul numero di «eco.bergamo» in edicola il 12 maggio.
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