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Giovedì 30 Marzo 2023
Supportare i genitori nella crescita di bambini e adolescenti: una questione di equilibrio
Consulenze in équipe, percorsi valutativi e terapeutici personalizzati: scopriamo il metodo Elibra del Centro per l’Età Evolutiva di Bergamo, studio multidisciplinare fondato da Silvia Pesenti e Gian Marco Marzocchi
Genitori, bambini e ragazzi si trovano a dover affrontare nella crescita sfide sempre più complesse in un mondo in costante evoluzione. Gli effetti a lungo termine del Covid si fanno ancora sentire, parecchi bambini e ragazzi manifestano difficoltà di apprendimento scolastico, di regolazione del proprio comportamento o disagi relazionali ed emotivi.
I genitori sentono il bisogno di un supporto per capire e sostenere i propri figli nell’affrontare questi disagi. Come rispondere a questa richiesta di aiuto? Affidandosi al metodo ELIBRA, fiore all’occhiello del Centro per l’Età Evolutiva di Bergamo, studio multidisciplinare fondato a Bergamo nel 2004 da Silvia Pesenti e Gian Marco Marzocchi con l’obiettivo di fornire a famiglie e a scuole servizi di consulenza sugli aspetti psicologici ed educativi di bambini e adolescenti. È il primo Centro per l’Età Evolutiva riconosciuto in Italia e diventato nel tempo un punto di riferimento per famiglie insegnanti e professionisti.
«Siamo una équipe formata da psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti e terapisti della neuro e psicomotricità - sottolinea il dott. Gian Marco Marzocchi, psicologo e professore associato di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Milano Bicocca -. Affianchiamo genitori, bambini in età prescolare e scolare, adolescenti e giovani adulti e famiglie in un percorso di crescita finalizzato al raggiungimento del proprio equilibrio emotivo, con percorsi valutativi e terapeutici personalizzati».
Un’equipe sempre al tuo fianco
I percorsi di terapia presso il Centro per l’Età Evolutiva sono sempre di tipo multimodale, ovvero coinvolgono il bambino o il ragazzo, i genitori e spesso anche gli insegnanti. L’approccio multimodale è necessario per attivare le risorse personali del minore, ma anche per favorire la generalizzazione nei vari contesti di vita. Ogni richiesta di consulenza viene gestita da un professionista specializzato e il team collabora sinergicamente per progettare il miglior percorso valutativo e terapeutico, con una particolare attenzione alla persona, alla sua famiglia e al contesto sociale.
«A seguito di una valutazione, in accordo con i genitori, definiamo un percorso terapeutico il cui obiettivo finale è la promozione del benessere, l’acquisizione di autonomia e il miglioramento della qualità di vita del minore e delle persone con cui si relaziona (familiari, insegnanti, coetanei) – aggiunge la dott.ssa Silvia Pesenti, psicologa e responsabile del Centro -. Un lavoro solamente centrato sul bambino o sul ragazzo non porta risultati stabili nel tempo e replicabili nei vari contesti di vita. Le terapie sono differenziate e personalizzate in base al tipo di problema presentato: cognitivo, emotivo, comportamentale o relazionale. In tutti questi casi è importante condividere con i genitori il percorso effettuato, coinvolgerli attivamente per renderli parte attiva della terapia. Ogni terapia ha come punto di partenza il metodo ELIBRA che si articola in quattro fasi principali che differenziano l’approccio e il nostro modo di operare in équipe».
1 - L’accoglienza telefonica
Il primo contatto telefonico è fondamentale per accogliere e orientare la richiesta di consulenza. «Per noi è molto importante capire ciò di cui la persona ha bisogno e affidarla al professionista che meglio può rispondere alla sua richiesta – spiega la dott.ssa Silvia Pesenti -. I genitori possono richiedere una prima consulenza all’équipe del Centro per l’Età Evolutiva su propria iniziativa – perché preoccupati per le situazioni di disagio sperimentate dai figli in ambito emotivo-relazionale, comportamentale o nell’apprendimento scolastico – o su suggerimento della scuola o del pediatra».
2 - Prima consulenza
La prima consulenza consiste in uno o due colloqui dedicati ai genitori e ha l’obiettivo di capire e analizzare insieme la situazione, formulare un’iniziale ipotesi del problema e fornire alcuni primi consigli. Può concludersi in alcuni incontri o rappresentare l’inizio di un percorso valutativo di approfondimento. Ai colloqui è preferibile la presenza di entrambi i genitori: in questo modo è possibile raccogliere più informazioni rispetto al problema, comprendere i diversi punti di vista e assicurarsi che entrambi i genitori siano concordi nell’eventuale percorso di approfondimento con il minore. Per adolescenti e giovani adulti, il Centro ha ideato un servizio di consulenza dedicato che accoglie, fin dal primo incontro, i ragazzi e, se lo desiderano, anche i loro genitori.
3 - Valutazione
Se da una prima consulenza emerge la necessità di approfondire la situazione si procede con un percorso valutativo che richiede dai 3 ai 6 incontri con il bambino o il ragazzo e può coinvolgere uno o più professionisti che collaborano tra di loro. L’obiettivo della valutazione è fornire una chiave di lettura del problema. In base al tipo di richiesta vengono effettuati colloqui, osservazioni individuali, di gruppo o familiari, somministrati test e questionari. La valutazione prevede l’analisi e l’integrazione di diverse informazioni provenienti dalle sedute osservative e dai contesti di vita. I risultati della valutazione vengono condivisi con i genitori in un colloquio finale durante il quale si descrive il quadro complessivo del bambino o ragazzo e si propongono alcune strategie per affrontare la situazione.
4 - Terapia
«I nostri interventi hanno l’obiettivo di promuovere il benessere e migliorare la qualità di vita del bambino e del ragazzo, e dei loro genitori e insegnanti – conclude il dott. Gian Marco Marzocchi -. I percorsi terapeutici proposti dal Centro per l’Età Evolutiva sono personalizzati e focalizzati sul problema: prevedono un intervento diretto con il bambino – individuale o in piccolo gruppo – e/o indiretto con genitori e insegnanti. Con i giovani adulti l’intervento è focalizzato sulla persona e, quando possibile e concordato, vengono coinvolte le persone significative di riferimento. Alcuni interventi mirano a potenziare specifiche competenze, altri hanno l’obiettivo di sostenere il processo di crescita psicologica o di favorire una maggiore consapevolezza di sè. I percorsi sono strutturati in cicli di incontri e perseguono obiettivi condivisi che vengono monitorati e valutati periodicamente».
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