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Stalle hi-tech, quando il benessere animale è garanzia di qualità

Nicola Cantamessa, nutrizionista e titolare di Premix: «Negli allevamenti intensivi standard elevati e rigidi criteri di efficienza e controllo a tutela degli animali e della loro alimentazione»

Libere di pascolare o sotto controllo nella stalla? La domanda è di rigore in ambito zootecnico e a fare chiarezza è Nicola Cantamessa, nutrizionista e titolare di Premix Srl, società di Reggio Emilia specializzata nella produzione di integratori mineral-vitaminici utilizzati nel comparto zootecnico.

«Molto spesso - commenta Cantamessa - provo rammarico di fronte alla falsa credenza da parte dei non addetti ai lavori del settore zootecnico i quali ritengono erroneamente che l’allevamento di vacche da latte di tipo intensivo (animali in spazi tradizionali di stalla secondo un criterio di efficienza e controllo) sia da associare ad uno stato di scarso benessere al contrario di quello estensivo (cioè animali liberamente al pascolo). Nella realtà non è così: basti pensare ai maggiori rischi di predazione per gli animali, poco controllo della loro salute, alimentazione inadeguata per il livello genetico attuale».

Massima produttività è sinonimo di benessere

Gli allevamenti intensivi che tendono alla massima produttività ed efficienza sono anche quelli nei quali i livelli strutturale e manageriale raggiungono i massimi livelli: «Ad esempio le strutture sono provviste di ventilazioni in tutta la stalla con doccette che a intermittenza nebulizzano acqua per abbassare la temperatura corporea dell’animale e dell’ambiente nei periodi estivi, mentre nei periodi invernali si provvede a riscaldare l’acqua di abbeverata a 17-18 gradi per facilitare il corretto funzionamento del rumine – conferma Cantamessa -. Ci sono poi spazzole automatiche per la pulizia del pelo e per far sì che l’animale possa grattarsi liberamente. Il pavimento rigato aiuta gli animali a non scivolare e la pulizia dello stesso è automatizzata e viene fatta 8-12 volte al giorno affinché l’animale possa deambulare sull’asciutto».

Illuminazione e alimentazione sotto controllo

E questo è solo una parte: ci sono livelli di illuminazione che consentono di replicare i tempi e intensità di luce per avere un giusto fotoperiodo che rispecchi quello in natura, collari che registrano i calori, i minuti di deambulazione, i minuti di ruminazione e gli accessi alla mangiatoia per poi eventualmente comunicare in tempo reale all’allevatore se l’animale riscontra qualche patologia metabolica o funzionale, programmi nutrizionali specifici per ogni fase produttiva e riproduttiva che garantiscono il giusto apporto di alimenti e di integratori mineral-vitaminici, che vengono poi valutati anche attraverso analisi del latte e metabolici nel sangue.

«Insomma - conclude il Dott. Cantamessa - tutto questo non sarebbe possibile in un allevamento estensivo in cui l’animale dovrebbe preoccuparsi di sopravvivere alla cattura da animali predatori, ad abbeverarsi e alimentarsi autonomamente. In un’annata come questa dove la mancanza di acqua è stata di portata storica, si sarebbero creati numerosi problemi sia di adeguato consumo di acqua che di erba verde e, quindi, la sopravvivenza sarebbe stata messa a serio rischio».

www.premixsrl.eu

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