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Skille1000: la bussola per comprendere l’economia bergamasca

Disponibile in edicola Skille1000, la rivista che raccoglie i dati economici delle prime mille aziende di Bergamo, classificate per fatturato sulla base dei bilanci societari del 2023, tracciando un quadro dell’economia locale. Tra le pagine, le storie degli imprenditori che hanno fatto del loro legame con il territorio una vera e propria missione

Skille1000 è in edicola come supplemento al numero de L’Eco di Bergamo al prezzo di 8,30 euro più il costo del quotidiano.

In economia esiste una resilienza che permette a un’azienda di reagire ai mutamenti del mercato, innovandosi e superando momenti di difficoltà con risposte e soluzioni efficienti e lungimiranti. Nel corso del 2023 questa forza è stata ben espressa dalle imprese bergamasche che hanno reagito con determinazione agli ostacoli con cui hanno dovuto fare i conti, tra cui i conflitti internazionali, gli alti costi energetici, il costo del denaro e le nuove sfide green.

I risultati dell’anno economico sono stati analizzati all’interno di Skille1000, il volume di 256 pagine dedicato all’economia bergamasca con i dati di bilancio delle prime mille aziende del territorio (classificate per fatturato sulla base dei bilanci societari del 2023), con analisi, approfondimenti, classifiche e riflessioni sugli scenari internazionali.

Le analisi sono state effettuate dagli analisti dell’Università degli Studi di Brescia, coordinati dal professor Claudio Teodori che ha definito il risultato di Bergamo «discreto considerando l’andamento complessivo dell’economia italiana», che tiene conto anche di una decrescita del 2.2% della produzione manifatturiera italiana, che ha toccato quasi tutti i settori e che ha prolungato la sua contrazione anche per il primo semestre del 2024.

Le imprese esaminate hanno infatti complessivamente migliorato le vendite del 4.1% e l’utile netto del 23.8%: se si allarga l’orizzonte anche al 2021, il tasso medio annuo di sviluppo è del 16%, a cui è associata una crescita media del 17,5% dell’utile di esercizio.

In un quadro generale non positivo, gli esperti dell’Università di Brescia hanno evidenziato la capacità di reazione delle imprese bergamasca, chiamate ad affrontare sempre più le sfide legate all’innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione.

Accanto all’automazione e all’intelligenza artificiale, rimarrà però sempre in primo piano l’«intelligenza imprenditoriale». I leader bergamaschi si confermano infatti «traghettatori» illuminati e visionari. Tra le pagine di Skille1000 ci sono infatti le storie e le testimonianze di eccellenza e di intraprendenza di tanti imprenditori che hanno a cuore il nostro territorio e che hanno trovato soluzioni vincenti per superare le difficoltà, accelerando, ad esempio, investimenti e strategie per far fronte alla transizione energetica. Nello specifico, nella rivista si possono leggere una quarantina di approfondimenti legati a realtà imprenditoriali che creano valore e lo condividono con la loro comunità.

Quali sono le sfide per il futuro?

Skille1000, grazie alle analisi dell’Università degli Studi di Brescia, prova anche a dare delle risposte concrete a questo interrogativo, partendo da una riflessione sul capitale umano e sul mismatch domanda offerta che rallenta in modo evidente lo sviluppo economico.

Anche a Bergamo servono infatti sempre più collaboratori qualificati. «A questo aspetto – sottolineano gli esperti – si potrebbe trovare almeno una parziale soluzione se tutti gli attori della filiera lavorassero insieme, identificando le nuove figure professionali e i percorsi formativi per formarle. Si plaude per il miglioramento dei tassi di occupazione ma senza evidenziare in modo chiaro che il problema non è solo quantitativo ma qualitativo: sono necessarie competenze qualificate, tipiche della formazione terziaria universitaria. È necessario aumentare il numero di laureati, soprattutto nelle province lombarde dove è più basso, tra cui Bergamo, cercando di bloccare l’emorragia verso l’estero dei giovani».

Inoltre, sono necessarie politiche serie per il lavoro femminile, aspetto per il quale l’Italia è in coda alle classifiche europee. Infine, il tema dimensionale assume un’importanza primaria: «Le sfide quali l’attrazione di talenti e gli investimenti in innovazione e sostenibilità – proseguono gli analisti – richiedono risorse ingenti che non sono nella disponibilità delle imprese più piccole. È pertanto necessario diventare più grandi, abbandonando la logica individualista, un comportamento che può permettere alle imprese più piccole di raggiungere nuovi obiettivi. Per fare questo è anche possibile valutare l’apertura, a certe condizioni, a investitori esterni, che possono supportare i processi di sviluppo, da soli non sono realizzabili».

Un percorso ambizioso che la provincia dovrà affrontare con serietà e che evidenziamo in Skille1000, acquistabile in edicola come supplemento al numero de L’Eco di Bergamo al prezzo di 8,30 euro più il costo del quotidiano.

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